Meno male che c’è lui. Chi? Il Pipita naturalmente. Gonzalo Higuaìn non sta sbagliando un colpo in fase realizzativa. Dopo il digiuno durato sette giornate, dall’ottava in poi l’attaccante argentino non si è più fermato. Ha cominciato con la tripletta all’Hellas Verona e ha proseguito fino a domenica con la rete che ha sbloccato la partita con il Cagliari. Nel frattempo aveva punito anche Atalanta, Roma e Fiorentina. Se fosse riuscito s segnare anche il rigore all’ultimo minuto a Bergamo a quest’ora il Napoli avrebbe avuto due punti in più in classifica e lui sarebbe a quota otto nella graduatoria dei cannonieri. A prescindere da ciò, bisogna dire grazie a lui se la squadra di Benitez è riuscita a rialzarsi prima della sosta natalizia battendo i giallorossi di Garcia e la Viola del napoletano Montella. Anche quando era a secco il suo allenatore non si era mai stupito più di tanto. Sapeva Rafa che prima o poi si sarebbe sbloccato e quando l’ha fatto non si è più fermato. à stato un peccato non poter festeggiare la terza vittoria consecutiva in campionato dopo la perla siglata contro i sardi. Sarebbe stato ancora più contento il Pipita visto che ci aveva preso gusto ai successi. Peccato che la difesa ha rovinato tutto quello che di buono è stato fa la davanti. Rafael e Koulibaly hanno avuto l’abilità di far tornare in partita il Cagliari mettendo a rischio anche il pareggio. Alla fine meglio tenersi stretto il punto perché quella partita si poteva anche perdere. Gonzalo Higuaìn ci tiene a vincere la classifica cannonieri. Davanti a sè ha l’amico e connazionale Tevez che con la griffe alla Lazio è arrivato a nove gol. Subito dietro c’è Callejon e poi il Pipita. Che sicuramente non si arrenderà e tenterà fino alla fine di alzare il trofeo del miglior bomber del campionato italiano. Le premesse ci sono tutte. Già lunedì prossimo contro a Genova con la Samp una sua rete servirebbe come il pane. Anche perché bisogna rialzarsi a tutti i costi dopo lo scivolone interno. Una eventuale vittoria sarebbe fondamentale per la graduatoria ma anche per l’intero ambiente partenopeo che c’è rimasto male per il 3-3 con i sardi. Il Pipita, comunque, è già arrivato in doppia cifra nel computo generale delle realizzazioni. Aveva cominciato nei preliminari di Champions firmando l’1-1 della gara d’andata al San Paolo contro l’Athletic Bilbao. Una volta sbarcati in Europa League non si era fatto pregare per segnare su calcio di rigore contro lo Sparta Praga. Poi chiuse la partita in casa dello Slovan Bratislava dopo che capitan Hamsik aveva regalato al Napoli lo 0-1. Dieci, dunque, i gioielli totali in stagione del Pipita. Un ottimo bottino che migliorerà partita dopo partita. L’anno scorso, giocando poco per colpa di un infortunio, riuscì ad arrivare a maggio con ventiquattro reti. Oggi, visto come stanno andando le cose, dovrebbe migliorare il suo record in maglia azzurra. Con la speranza che non vada via a giugno perché sarebbe un bel guaio se De Laurentiis dovesse trovare un valido sostituto. Di campioni che sanno fare bene sotto porta ce ne sono ma uno come il Pipita non se ne trovano. L’argentino, infatti, non è bravo solo a segnare ma anche a lavorare per la squadra. Sa confezionare degli ottimi assist per i suoi compagni poiché non è un cannibale del gol. Una cosa è certa, se il Napoli torna in Champions e Benitez resta, di un suo addio non se ne parla proprio. In caso contrario sarebbe difficile trattenerlo.