La Gazzetta dello Sport scrive sulla Roma: "Il paradosso, in fondo, è che – da addetti ai lavori – alla fine sono tutti d’accordo: il ritiro non serve a nulla. Ma sull’altare di una piazza vogliosa di punizioni esemplari e (cosa non secondaria) di una nuova «governabilità» dello spogliatoio che obiettivamente ha perso certezze, il principio viene sacrificato: la Roma andrà in ritiro. Anche se con una formula nuova: a giorni alterni. Ovvero, sonno nel centro sportivo di Trigoria domani; giovedì dopo cena il «rompete le righe» e venerdì e sabato di nuovo tutti dentro. Morale: l’impressione è che a perderci alla fine sia stato Rudi Garcia. La cosa curiosa però è un’altra: lo zoccolo duro dello spogliatoio, quello più di lungo corso, a taccuini chiusi alla fine ammette un concetto scomodo e che lascia intravedere una spaccatura motivazionale: molti di noi avrebbero più bisogno di qualcuno che ci urli e ci rimproveri invece di assecondarci, perché sono tanti qui che avrebbero bisogno di elettrochoc. Invece la filosofia di Trigoria è un’altra: niente pugno duro per i calciatori"