La Gazzetta dello Sport prova ad analizzare il momento del Napoli: "Lasciamo perdere i processi, sarebbero ingenerosi. Al Napoli, tuttalpiù, si può muovere qualche appunto, dopo la sconfitta di Bologna. Pesante, certo, perché in un solo colpo ha portato via il primato e l’ha spinto al terzo posto. Probabilmente, potrebbe lasciare il segno per come è maturata e per l’evidente calo, fisico e mentale, evidenziato. Sul piano del gioco, la squadra è apparsa la brutta copia di quella ammirata fino agli ultimi venti minuti dello scontro diretto con l’Inter. Ecco, bisogna partire proprio da quel momento per capire come sia potuta arrivare la sconfitta del Dall’Ara. Che qualcosa non andasse, lo si era intuito in quel frammento di partita, al San Paolo, quando l’assalto finale dei nerazzurri tenne in apprensione un’intera tifoseria. Quel cedimento venne associato ad un calo di concentrazione, ad un momento di stanca. A Bologna, il Napoli è partito proprio da quei venti minuti, lasciando all’avversario l’iniziativa del gioco e, poi, il risultato. Una prestazione poco convinta, l’avrà capito, il maestro Sarri: la squadra può essere stanca, magari prigioniera di quelle pressioni che l’ambiente non le fa mancare. Lui, ci ha tenuto a pubblicizzare che nel suo contratto non è previsto alcun premio per lo scudetto. D’accordo, ma vallo a spiegare alla gente che ha ripreso a sognare e che conta nei rinforzi di gennaio per inseguire il tricolore"