Daspo di 5 anni per il presidente del Catania Antonino Pulvirenti ( foto www.siciliafan.it) e per l'amministratore delegato del club etneo Pablo Cosentino. Questa la disposizione del questore Marcello Cardona per salvaguardare l'incolumità del presidente della società etnea viste le continue manifestazioni di protesta da parte dei tifosi siciliani nei confronti del presidente siciliano.
CHIESTA LA RETROCESSIONE - Il procuratore federale Stefano Palazzi, inoltre, ha chiesto la retrocessione del club in Lega Pro (con 5 punti di penalizzazione), evitando di infliggere la severissima pena della Serie D grazie alla collaborazione di Pulvirenti che ha evitato al Catania il fardello della responsabilità oggettiva.
SONO STATO MINACCIATO - Il presidente Pulvirenti ha così commentato la decisione del prefetto: "Esco definitivamente da questo mondo. Richieste leggere? Ho collaborato sin dall'inizio. Evidentemente il Procuratore Palazzi ha ritenuto questo atteggiamento congruo, ma io con questo chiudo col calcio. Ho fatto i nomi di altri giocatori e situazioni che sono coperte da segreto, il procuratore deve fare ulteriori indagini. Il Catania esce fuori da una situazione per colpa mia. Non so alla fine se ha beneficiato di qualcosa, il tempo lo dirà. Io ero in una situazione dove sono stato pesantemente minacciato, a Catania non è semplice. Mi sono stati recapitati dei proiettili con delle minacce di morte a me e alla mia famiglia. Ho fatto un errore, dovevo essere più forte. Vedremo di fare ricorso, mi sembra una pena eccessiva. Di solito viene dato in caso di atteggiamenti violenti, non credo di aver usato violenza contro nessuno. Io il Daspo già me lo sono dato da solo perché non assisterò più alle partite nemmeno da spettatore".