"E' un momento terribile, questa è casa mia". Si apre così la conferenza stampa di Omar El Kaddouri allo Jan Breydel Stadion di Bruges: il centrocampista azzurro è cresciuto qui in Belgio, a pochi passi da Molenbeek (quartiere di Bruxelles), dove l'allerta terrorismo è ai massimi livelli. Un centinaio di chilometri di distanza da Bruges, con il cuore che va e viene lì dove vivono i propri familiari, a Schaerbeek. Si giocherà a porte chiuse uno "stadio vuoto per il dramma causato da fanatici" come racconta il calciatore azzurro che non vive una situazione facilissima: "I miei sono qui e l’altro giorno c’è stata una perquisizione a duecento metri dalla loro abitazione". Vista la decisione del sindaco di Bruges Renaat Landuyt di vietare l'accesso allo stadio per tutti gli spettatori, belgi e napoletani, non saranno presenti tutti gli amici ed i familiari di El Kaddouri ("Giocare in questo stadio, farlo in Belgio, assume per me un valore particolare: è un appuntamento speciale. Sarebbe stato bello vedere i miei familiari, ricevere i miei amici in tribuna"), riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport.