Caso Juventus, la notizia che scuote la Serie A. La Procura di Torino ha aperto un'indagine nei confronti di Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici: i vertici della Juve sono tutti accusati di falso in bilancio a causa di alcune intercettazioni della Guardia di Finanza che pongono ombre sulle operazioni di plusvalenza. Che cosa rischia la Juventus? Le indagini sono ancora in corso e spetterà alla magistratura stabilire se i reati contestati sono avvenuti davvero. Incrociando le disposizioni del Codice Civile e quelle della giustizia sportiva, però, è già possibile immaginare quali sono le pene previste che rischia la Juve.
Le news Juventus sono tutt'altro che positive oggi. La Guardia di Finanza e le autorità giudiziarie indagano sulle plusvalenze che tanto avevano fatto discutere nei mesi scorsi, attirando anche le attenzioni di Consob, Covisov e Commissione di vigilanza. Nell'occhio del ciclone sono finiti il presidente Agnelli, il direttore sportivo Nedved, ma anche l'ex dirigente Paratici (oggi al Tottenham), Marco Re, Stefano Bertola e Stefano Cerrato.
Per plusvalenza si intende la differenza tra prezzo d'acquisto e prezzo di vendita (al netto del valore residuo non ammortato): in pratica la Juventus riusciva ad acquistare calciatori ad un prezzo basso e a rivenderli ad un prezzo molto alto, forse troppo. Stando agli inquirenti, la Juve avrebbe gonfiato il prezzo dei giocatori per sanare i buchi di bilancio, inciampando così nel reato di falso in bilancio.
Sono ben 42 le operazioni di calciomercato nel mirino della magistratura: quarantadue cessioni, tra cui spicca lo scambio tra Arthur e Pjanic al Barcellona, ma anche quello con il Manchester City tra Cancelo e Danilo; ci sono poi le cessioni di Audero, Rovella, le operazioni che coinvolgono Tongya, Aké, Moreno, Andrade. Tutti calciatori che sarebbero stati volutamente sopravvalutati nel prezzo, così da generare plusvalenze utili ad "aggiustare" il bilancio in rosso.
Ad aggravare la posizione dei dirigenti juventini ci sono anche una serie di intercettazioni raccolte dalla Guardia di Finanza, nell'ambito dell'inchiesta operata dalla Procura di Torino. Stando alle accuse, le intercettazioni conterrebbero la prova del fatto che la Juventus avrebbe condotto questo tipo di operazioni in modo intenzionale, con l'obiettivo di falsare il bilancio societario.
Juventus "macchina ingolfata". E ancora: "Ammortamenti e tutta la mer*a che sta sotto che non si può dire". "Hanno chiesto di fa' plusvalenze". "Che almeno Fabio, dovevi fa' plusvalenze e facevi plusvalenze". "Non era solo il Covid e questo lo sappiamo bene!". "Carta famosa che non deve esistere tecnicamente".
Tutte frasi intercettate e ascoltate dalla Finanza nel corso delle indagini che rendono l'idea di quale fosse e come funzionasse il sistema di plusvalenze Juve. Qualcuno ha addirittura parlato di "Gestione Paratici", ma tutti sono concordi nel ritenere che anche il presidente Agnelli fosse pienamente a conoscenza di come funzionasse il meccanismo fraudolento delle plusvalenze. Sapete cosa rischia la Juventus?
E adesso cosa rischiano alla Juventus? Innanzitutto, bisogna fare una distinzione tra le pene previste dal Codice Civile e il regolamento della Giustizia sportiva. Se è vero che la legge è uguale per tutti, e dunque i dirigenti della Juve potrebbero di fatto essere condannati per falso in bilancio, tutt'altra questione sono le pene che potrebbe affliggere la FIGC.
Il reato di falso in bilancio è disciplinato dal Codice Civile agli articoli 2621 e 2622 del D.Lgs 74/2000, alla voci "False comunicazioni sociali" e "False comunicazioni sociali delle società quotate" e le pene previste sono la reclusione da uno a cinque anni e la reclusione da tre a otto anni. Dunque, Agnelli, Nedved e Paratici se giudicati colpevoli potrebbero finire addirittura in carcere.
Per quanto riguarda la Giustizia sportiva, invece, la Juventus può ritenersi fortunata. Non esiste, infatti, un criterio oggettivo per valutare il prezzo di un giocatore: questo vuoto legislativo consentirebbe alla Juve di stabilire liberamente quanto vale un calciatore e dunque di venderlo a qualsiasi cifra. Tuttavia, l'articolo 31 comma 1 della FIGC stabilisce comunque una serie di regole di comportamento per ciò che riguarda la redazione dei bilanci: la pena prevista è un ammenda con diffida. Nulla di grave. Molto più grave l'articolo 31 comma 2 che riguarda l'iscrizione ai campionati: se la Juve fosse ritenuta colpevole, in questo caso, potrebbe rischiare dai punti di penalizzazione fino alla squalifica dal campionato di Serie A. Ecco in sostanza che cosa rischia la Juventus con l'inchiesta Prisma.
Per sapere cosa rischia la Juventus, si può in parte fare affidamento ad un caso simile che potrebbe fare da precedente: stiamo parlando del Chievo Verona al quale nella stagione 2018/2019 furono comminati 3 punti di penalizzazione per plusvalenze fittizie. All'epoca, il presidente Luca Campedelli fu sanzionato con 36 mesi di inibizione, sorte che stavolta potrebbe toccare al presidente Agnelli.
Sarà la Procura di Torino a far luce sulla vicenda: l'inchiesta "Prisma", però, sembra già destinata a scuotere il calcio italiano.