Roma è cominciata ieri sera. Quei cinque gol al Legia Varsavia per la seconda notte avranno rubato il sonno a Garcia, già scosso dal mercoledì di Champions. I fischi all’Olimpico e la crisi di gioco irrisolta lo portano domenica al San Paolo a giocare una partita cruciale per il suo futuro: avrà i pensieri in disordine. Ora anche la Roma sa che il Napoli non è più la squadra molle e sbandata di Bologna, che riemerge nella sfrontata allegria del congegno offensivo, pur in assenza di Higuain. Modesti i polacchi, quanto insidiosi e molesti i suoi tifosi in città. Tatticamente slegati, certo. Ma la cifra tecnica del Legia non riduce, semmai valorizza la partita del Napoli, che chiude il girone D di Europa League con 18 punti su 18, le 22 reti contro appena 3 subite, con gli appunti interessanti sul taccuino sempre aperto di Sarri. Lunedì conoscerà i prossimi avversari, testa di serie, nei sedicesimi giocherà in trasferta il 18 febbraio per chiudere i conti il 25 a Fuorigrotta. Il Napoli agilmente supera lo choc di Bologna con due soli titolari dall’inizio, Koulibaly e Insigne. Replica i meccanismi mandati a memoria nei 18 risultati utili consecutivi e recuperati, in una gara divertente ma leggera come un cinepanettone. Una rasserenante pausa dopo una notte e un giorno di tensioni tra i tifosi, con le forze dell’ordine per fortuna non impreparate al confronto con l’antistorica teppaglia, lo squadrismo è senza confini nel calcio europeo, grottesche le alleanze transnazionali. Non può certo curarsene l’Uefa, il governo europeo di questo gioco ormai troppo opulento per essere anche etico: cosa volete che siano queste vergogne se dirigenti di livello mondiale come quelli della Fifa si trascinano nel fango di tangenti e arresti? Saranno irrisorie anche le sanzioni, questo gioco è imbrattato di lercio affarismo ai vertici. La partita di Napoli lascia tuttavia a chi ancora crede nel calcio qualche traccia: Sarri pensa alla Roma, esaltato e non turbato da un dubbio. Mertens, non solo per aver segnato due dei 5 gol, appare di nuovo in forma. Ha giocato a sinistra mentre Insigne fingeva di essere una punta centrale. Chi giocherà domenica a sinistra: Insigne o Mertens. Dubbio non marginale, perché su quel versante si decide quasi tutto. A destra la Roma sale con Florenzi e Salah, corroborati da Nainggolan. Se ordinaria è la prova di Gabriel, se Maggio e Strinic poco spingono, se Lopez e Valdifiori superano con decoro l’impegno ma nulla di più, se El Kaddouri si distingue ma senza eccellere, va segnalato Nathaniel Chalobah, 21 anni domani, arrivato al Chelsea dalla Sierra Leone, ben considerato da Mourinho. Tenace nei contrasti, rivela lucidità e tempismo anche in zona gol: ha giocato al posto di Hamsik, ma lascia intravedere un futuro da centrale, per la composta tendenza alla distribuzione. Basilea è ancora lontana, finale il 18 maggio, ma questo avvio dirompente pone nell’Europa League un secondo e non ultimo obiettivo della stagione.