Notizie Napoli - Oggi giovedì 12 settembre alle ore 12 a Villa D'Angelo in via Aniello Falcone a Napoli la presentazione della partnership Napoli-Sorgesana. All'evento saranno presenti il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis e Nicola Arnone. L’evento sarà visibile live sul nostro canale Youtube.
Per Villa D’Angelo ha fatto gli onori di casa Gennaro Varchetta, amministratore unico.
De Laurentiis: "Da parte mia c'è sempre la volontà di costruire, questo anche a tutela sia dei nostri giocatori che spesso vengono intrappolati in situazioni che ledono in primis loro stessi, soprattutto dei nostri tifosi sparsi in tutto il mondo. Il nostro più grande orgoglio è stato quello di vincere rispettando le regole e le persone. Continueremo sempre a competere con questi principi: 20 anni fa dissi che il mio primo obiettivo era quello di rilanciare la città di Napoli anche attraverso il calcio, oggi Napoli ha riconquistato un'attenzione globale anche grazie al nostro supporto e da Napoli deve partire il futuro di un calcio innovativo"
De Laurentiis: "Il terzo elemento su cui esiste insistere nel medio termine è il processo di ulteriore internazionalizzazione del Club. Il Napoli ha una base di potenziali tifosi molto alta, e noi ci siamo strutturati per poterla attivare entro breve tempo. Qui abbiamo lanciato o stiamo per lanciare alcuni progetti chiave di connessione con la nostra fanbase globale: davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide, di nuove opportunità da cogliere nel breve termine. Avremo l'incredibile vetrina del nostro Centenario, e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali degni dei nostri migliori film. Anche se sono il presidente del Napoli da 20 anni, per quanto mi riguarda lo spettacolo è appena cominciato: posso promettervi che il Napoli, fin quando sarà gestito da me e dalla mia famiglia, non indietreggerà mai al cospetto di comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati"
De Laurentiis: "Qualora non fosse possibile opereremo da un'altra parte: non polemizzo, ma sto creando e cercando di assicurare questo evento di un nuovo stadio su altre zone. Anche perché la data del 2032 diventa sempre più vicina, e bisogna dare questo stadio: o rimodulando il Maradona, o con la costruzione un nuovo stadio per poter partecipare come quinto stadio. Voi sapete che l'abbiamo condiviso con la Turchia, quindi a noi spettano cinque stadi e per avere lo stadio del Napoli bisogna dare determinate garanzie che avvengano poi tra l'altro in breve tempo. Difatti mi sono anche domandato: ma come Io dovrei dare il via ai lavori al Maradona se quelli già si sono impegnati tutto il mese di giugno in concerti? Cioè voi sapete, Napoli poi è una città complicata da questo punto di vista, perché la mano sinistra non va mai d'accordo con la mano destra, e difficilmente si incontrano per stringersi una mano"
De Laurentiis: "Il secondo elemento fondamentale di crescita è rappresentato dalle infrastrutture: come sapete siamo al momento attivi su due progetti fondamentali. Il primo progetto è il nuovo centro sportivo del club, che servirà a dare una casa unica a prima squadra e settore giovanile, così da poter lavorare sul territorio come non abbiamo potuto fare nella prima fase della nostra gestione. Qui abbiamo manifestato la nostra volontà al Comune su un'area già individuata e che necessita di bonifica, che il Napoli si offre di effettuare a proprie spese senza gravare sui cittadini. Il nuovo centro sportivo permetterà un investimento importante anche nel vivaio, per aiutare a far crescere i campioni di domani. Il secondo elemento è l'acquisto e la riqualificazione dello stadio Maradona: abbiamo creato un gruppo di lavoro interno al club, già dato l'incarico ad uno studio di archittettura per pianificare la riqualificazione totale dello stadio Maradona e delle aree circostanti. L'obiettivo non è solo quello di poter lasciare in eredità ai napoletani una struttura moderna e funzionale per il calcio, ma anche poter offrire un'esperienza unica tutti i giorni con aree commerciali e di ristorazione, il museo del Napoli e un'area interattiva e molto altro. Il tutto ovviamente in attesa del via libera da parte del Comune alla vendita dello stadio. Ma su questo siamo ottimisti che il Comune avrà la lungimiranza di liberarsi di un costo, e regalare alla città un'opera moderna anche in vista degli Europei del 2032"
De Laurentiis: "In questi 20 anni abbiamo lavorato molto anche per creare un modello di sviluppo unico basato su tre pilastri: il primo pilastro è Rinascimento napoletano, oggi Napoli è the place to be a livello globale, e il club fin dall'inizio ha dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare con successo. Poi da alcuni anni stiamo lavorando per enfatizzare sempre di più la bellezza della città e il suo lato più glamour; l'autoproduzione del kit tecnico è il secondo pilastro: grazie a questo progetto innovativo a livello mondiale, il club non è più solamente una società sportiva ma è diventato anche un fashion brand capace di attrarre marchi internazionali che vogliono far parte di questo storytelling; terzo pilastro i diritti di immagine: da 20 anni il Napoli detiene 100% dei diritti di immagine dei propri giocatori. Ora dopo una prima fase durata 20 anni, dove abbiamo portato il club ai vertici in Italia e in Europa, adesso inizia la seconda fase, quella di spostare il focus anche su investimenti che consacrino definitivamente l'azienda Napoli: il Calcio Napoli deve essere consacrato nella sua ulteriore indipendenza, in primo luogo stiano procedendo ad una riorganizzazione aziendale, che vede il Napoli da tre anni strutturarsi come un club più europeo, più implementato in due aree principali: il comparto sportivo e il comparto aziendale, con competenze specifiche. Dall'interazione fra queste due aree dovranno continuare i successi del Napoli del futuro"
De Laurentiis: "Si è sempre detto Napoli è un club di passaggio per i calciatori: falso, perché oggi il Napoli non è più soltanto un club che lancia nuovi campioni, ma anche un loro punto di arrivo. Campioni affermati vogliono venire a giocare nel Napoli, uno dei migliori allenatori del mondo ha fortemente voluto il Napoli. Il Napoli investe oltre 150 milioni di euro nel mercato estivo, poi leggo da molte parti De Laurentis è impazzito, ha tirato fuori tutti questi soldi: ma veramente l'altr'anno dove avevamo vinto uno scudetto, abbiamo sbagliato tutti gli acquisti. Ma non è che abbiamo speso poco, e non è che altri anni abbiamo speso pochi soldi: cioè, io credo che 150 e passa milioni siano alla base di una valutazione di cambiamento totale, è chiaro che se uno deve dire l'altr'anno abbiamo sbagliato, bisogna ripartire da zero. Ripartire da zero significa rifondare, e rifondare significa anche investire: questo è stato possibile grazie a un modello di sostenibilità e riqualificazione portata avanti dal 2004 ad oggi, in questo senso il Napoli oggi è l'ultimo baluardo che resiste ad un sistema calcio diventato finanza, oggetto dei fondi vendutosi ad interessi molto diversi da quelli originari. Poi bisogna dire che è anche un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione, noi invece abbiamo dimostrato che un'altra strada è possibile, e abbiamo vinto lo scudetto restando fedeli al nostro modello e ai nostri valori. Noi siamo l'altra faccia della medaglia e così vogliamo restare"
Arnone: "Ho tanti aneddoti di questi 20 anni di Napoli. Ne ricordo uno...c'era una contestazione perché Quagliarella era in panchina e Cavani entrò facendo due gol. Dissi questo non è solo bravo, ma è anche fortunato. Un altro episodio importante fu in Inghilterra, perse il Napoli. Vide mia figlia piangere rivolgendosi alla moglie di De Laurentiis, fu una scena che mi colpì molto e dissi: "Allora il Napoli è entrato nella mia famiglia". Tra i vari calciatori ricordo Zalayeta, ne parlo ancora oggi con Reja, ricordo il tacco fatto a Lavezzi"
De Laurentiis: "Bilancio ultra-positivo dei miei 20 anni. Napoli me l'avevano descritta come una situazione ingovernabile. Credo che il calcio a Napoli con la mia presidenza abbia dimostrato che si può e si deve lavorare. Il problema di un imprenditore che viene dal mondo dei contenuti, dove la creatività è sacra, questa diventa una palestra. Quando andai da Carraro al secondo anno di C dicendogli che il calcio non funzione questo e questo. Lui mi guardò dicendomi: "Lo dice lei?". Gli risposi: "E allora non si può parlare? Ho capito tutto". Dopo scoppiò Calciopoli. Siamo passati in un contesto di imprenditori che sono più imprenditori, dove il vecchio non è mai surclassato dal nuovo. Veltroni nel 1996 ha cambiato le regole del gioco, anche la UEFA l'ha ribadito. Se ne sono buggerati tutti come federazioni e leghe, il calcio ha accumulato debiti su debiti. Non ho mai fatto una lira prima ed un euro dopo di debiti, questo è stato il mio diktat. Quando si dice che il calcio italiano non sta andando da nessuna parte è perchè nessuno vuole andare in parti diverse. I fondi nel calcio sono un disastro"
Arnone: "Io e Aurelio mangiamo lo stesso pane, sono 20 anni che lavoriamo insieme. Se non ci fosse una sintonia, non saremmo qui. Ritengo che alla fine prevalga l'intelligenza come nel nostro rapporto"
De Laurentiis: "Con il dott. Arnone abbiamo dei punti di contatto puntando sulla famiglia. Una volta Profumo, all'Unicredit, mi consegnò un piccolo libro fatto dalla stessa banca intitolato La Famiglia SpA. Contro tutti i denigratori delle aziende a tiraggio familiare che dicono che non si espanderanno mai, non credo che i fondi siano il salvataggio delle imprese. Tantomeno nel calcio. Un imprenditore deve dare sempre un guizzo e personale. Ho sempre diviso gli imprenditori dai prenditori, purtroppo questo è un Paese purtroppo che molto spesso, con la complicità politica, di abbandonare il concetto d'impresa per il concetto d'impresa. Questo non vale per l'amico Arnone"
12.33 - De Laurentiis consegna ad Arnone una maglia con la numero 20 con il logo Sorgesana sul retro
12.32 - Salgono sul palco De Laurentiis ed Arnone
12.10 - A breve inizierà la presentazione del partnership tra la SSC Napoli e l'azienda Sorgesana
11.50 - E' arrivato il presidente Aurelio De Laurentiis a Villa D'Angelo