Chi è il piranha Pini Zahavi? Da questa mattina impazzano notizie sul trasferimento di Gabri Veiga alla squadra saudita dell'Al-Ahli. La trattativa tra il Napoli e Zahavi, o almeno chi fa parte della sua potente agenzia, è naufragata a quanto pare su commissioni e diritti d'immagine. La storia del manager è piuttosto curiosa: inizia ad avvicinarsi al calcio quasi 40 anni fa vestendo i panni di giornalista sportivo presso la redazione di Yedioth Ahronoth. La scelta di cambiare mestiere e vita arriva un decennio dopo quando Pini decide di non esercitare più la professione giornalistica bensì di fare l'agente di calciatori.
Diventa in poco tempo uno degli intermediari più potenti al mondo. L'acquisizione del Chelsea da parte dell'oligarca Roman Abramovich lo vide in prima linea sia in fase di closing ma anche di campagna acquisti nel lontano 2003. L'opera di mediazione di Zahavi non finisce però qui. Le cronache dell'epoca lo accostarono anche al fondo Msi che acquistò il Corinthians. A capo di tutto c'era l'anglo-iraniano Kia Joorabchian, amico intimo proprio del manager israeliano.
Al Bayern Monaco si è guadagnato il soprannome di 'piranha avido'. Tra i suoi calciatori c'erano infatti sia Robert Lewandowski che David Alaba. Entrambi hanno lasciato il club tedesco senza non poche polemiche. Dal trasferimento del centravanti polacco al Barcellona, il buon Zahavi ha incassato la bellezza di 10 milioni di euro solo di commissioni. Più controversa è la storia del centrale austriaco che sceglie di andare a scadenza con i bavaresi per poi trasferisi al Real Madrid. Anche qui Zahavi riesce ad intascare quasi 9 milioni di commissioni. Hasan Salihamidzic, ex Direttore Sportivo del Bayern, andò giù duro pesante nei confronti del procuratore israeliano dopo la vicenda Alaba dichiarando: "Zahavi è un piranha avido, pensa solo ai soldi. Ha influenzato nella decisione Alaba". Tra i tanti trasferimenti top di Zahavi c'è poi quello di Neymar al PSG
In tutto questo va detto che Zahavi ha anche un amico fedele che porta il nome di Fali Ramadani. I due lavorano praticamente sulla stessa asse riuscendo a guadagnare ogni anno sempre di più. Si dice che sia stato proprio l'israeliano a fare scuola a Fali nei primi anni della sua professione da agente. Da quel momento in poi, il legame si è rafforzato sempre di più. Entrambi i procuratori sono stati coinvolti in vicende di third party ownership e incompatibilità dirigenziali attraverso i club dell’Apollon Limassol e del Royal Excel Mouscron.
Storicamente De Laurentiis non ha avuto un buon feeling con gli agenti più importanti del panorama calcistico. Definì suo amico Jorge Mendes ma alla fine non lo ascoltò, per fortuna, su James Rodriguez. Dal potente manager portoghese arrivò, di passaggio solo Vinicius rivenduto con tanto di plusvalenza. L'altro assistito fu Rino Gattuso che ha guidato gli azzurri per un anno e mezzo. Anche lì si parlò di rinnovo fatto salvo poi cambiare tutto con tanto di polemiche.
Stessa cosa con Ramadani con cui De Laurentiis spesso ha litigato andando muro contro muro. La storia Maksimovic ne è la prova. L'ex difensore, in una intervista a TMW dello scorso marzo, dichiarò: "Io volevo rimanere al Napoli, ma come detto tutto salta per un litigio tra Aurelio De Laurentiis e Fali Ramadani. A quel punto il mio procuratore mi inizia a parlare di altre squadre di Serie A, della Roma dell'Inter, della Lazio. Mi promise che avrei firmato con una di queste squadre e mi disse di non preoccuparmi". Inoltre è notizia di questi giorni che ci sarebbero frizioni tra l'agente ed il Napoli per la questione rinnovo di Eljif Elmas.