Ultime notizie Serie A - Armando Izzo da Scampia, classe 1992, professione calciatore, segni particolari lo stigma di un processo per concorso esterno in associazione mafiosa e per il reato di frode sportiva: un timbro infamante. Ma Armando Izzo non è un camorrista, non ha mai truccato le partite: lui lo sapeva bene ed è stata questa la sua forza, la molla che gli ha impedito di andare a fondo. Il difensore napoletano è stato assolto dopo 10 anni. Ne parla l'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno:
"Ha dovuto lottare contro parecchi fantasmi, in questi dieci anni, Armando Izzo da Scampia, parente di un tizio legato ai clan della Vinella Grassi di Secondigliano e per questo messo in mezzo da un pentito, Antonio Accurso. Lâinchiesta della Dda di Napoli, sfociata il 23 maggio del 2016 nel provvedimento che lo vedeva indagato, ruotava intorno alla presunta combine di due partite del campionato 2014 di serie B, Modena-Avellino e Avellino-Reggina, i cui risultati sarebbero stati alterati, su richiesta dello stesso clan, dalle azioni messe in campo da Izzo â allora in forza allâAvellino â e da due suoi compagni di squadra, Luca Pini e Francesco Milesi, a loro volta indagati e successivamente, con rito abbreviato, condannati. Armando Izzo, che nel frattempo era passato al Genoa e al campionato di Serie A, non ne ha voluto sapere di sconti e patteggiamenti, ha scelto il rito ordinario, ha voluto un processo più lungo ma anche lâunico che scavando a fondo in quella torbida storia gli potesse restituire lâonore dellâinnocenza.
[...] E adesso che è tutto finito, che la Corte dâAppello di Napoli ha definitivamente sancito che «il fatto non sussiste», è quellâabitudine alla sofferenza a dettargli parole misurate, che sanno di amarezza più che di rivincita: «La diffidenza e la sofferenza â ha scritto Izzo su Instagram â le ho conosciute da bambino e ho sempre provato a vincerle; nel momento in cui ho messo la testa fuori con le mie forze e il mio talento è arrivata una valanga di fango che non mi sarei mai aspettato⦠Mi hanno insultato, deriso, diffamato e urlato di tutto, le peggiori definizioni e accuse. Ho dovuto dimostrare due volte di meritare la serie A e la Nazionale, ho sempre rialzato la testa e avuto dignità per me, le mie bambine e la mia famiglia»".