Aurelio De Laurentiis è tornato a parlare, e stavolta s'è commosso. Il presidente della SSC Napoli, nel suo discorso di quest'oggi dopo i 20 anni di era De Laurentiis alla presidenza del club, è scoppiato in lacrime e si è emozionato nella parte conclusiva del suo discorso.
Questo l'intero discorso di Aurelio De Laurentiis:
"In questi 20 anni abbiamo lavorato molto anche per creare un modello di sviluppo unico basato su tre pilastri: il primo pilastro è Rinascimento napoletano, oggi Napoli è the place to be a livello globale, e il club fin dall'inizio ha dimostrato che a Napoli si può e si deve lavorare con successo. Poi da alcuni anni stiamo lavorando per enfatizzare sempre di più la bellezza della città e il suo lato più glamour; l'autoproduzione del kit tecnico è il secondo pilastro: grazie a questo progetto innovativo a livello mondiale, il club non è più solamente una società sportiva ma è diventato anche un fashion brand capace di attrarre marchi internazionali che vogliono far parte di questo storytelling; terzo pilastro i diritti di immagine: da 20 anni il Napoli detiene 100% dei diritti di immagine dei propri giocatori. Ora dopo una prima fase durata 20 anni, dove abbiamo portato il club ai vertici in Italia e in Europa, adesso inizia la seconda fase, quella di spostare il focus anche su investimenti che consacrino definitivamente l'azienda Napoli: il Calcio Napoli deve essere consacrato nella sua ulteriore indipendenza, in primo luogo stiano procedendo ad una riorganizzazione aziendale, che vede il Napoli da tre anni strutturarsi come un club più europeo, più implementato in due aree principali: il comparto sportivo e il comparto aziendale, con competenze specifiche. Dall'interazione fra queste due aree dovranno continuare i successi del Napoli del futuro.
Il secondo elemento fondamentale di crescita è rappresentato dalle infrastrutture: come sapete siamo al momento attivi su due progetti fondamentali. Il primo progetto è il nuovo centro sportivo del club, che servirà a dare una casa unica a prima squadra e settore giovanile, così da poter lavorare sul territorio come non abbiamo potuto fare nella prima fase della nostra gestione. Qui abbiamo manifestato la nostra volontà al Comune su un'area già individuata e che necessita di bonifica, che il Napoli si offre di effettuare a proprie spese senza gravare sui cittadini. Il nuovo centro sportivo permetterà un investimento importante anche nel vivaio, per aiutare a far crescere i campioni di domani. Il secondo elemento è l'acquisto e la riqualificazione dello stadio Maradona: abbiamo creato un gruppo di lavoro interno al club, già dato l'incarico ad uno studio di architettura per pianificare la riqualificazione totale dello stadio Maradona e delle aree circostanti. L'obiettivo non è solo quello di poter lasciare in eredità ai napoletani una struttura moderna e funzionale per il calcio, ma anche poter offrire un'esperienza unica tutti i giorni con aree commerciali e di ristorazione, il museo del Napoli e un'area interattiva e molto altro. Il tutto ovviamente in attesa del via libera da parte del Comune alla vendita dello stadio. Ma su questo siamo ottimisti che il Comune avrà la lungimiranza di liberarsi di un costo, e regalare alla città un'opera moderna anche in vista degli Europei del 2032.
Qualora non fosse possibile opereremo da un'altra parte: non polemizzo, ma sto creando e cercando di assicurare questo evento di un nuovo stadio su altre zone. Anche perché la data del 2032 diventa sempre più vicina, e bisogna dare questo stadio: o rimodulando il Maradona, o con la costruzione un nuovo stadio per poter partecipare come quinto stadio. Voi sapete che l'abbiamo condiviso con la Turchia, quindi a noi spettano cinque stadi e per avere lo stadio del Napoli bisogna dare determinate garanzie che avvengano poi tra l'altro in breve tempo. Difatti mi sono anche domandato: ma come Io dovrei dare il via ai lavori al Maradona se quelli già si sono impegnati tutto il mese di giugno in concerti? Cioè voi sapete, Napoli poi è una città complicata da questo punto di vista, perché la mano sinistra non va mai d'accordo con la mano destra, e difficilmente si incontrano per stringersi una mano.
Il terzo elemento su cui esiste insistere nel medio termine è il processo di ulteriore internazionalizzazione del Club. Il Napoli ha una base di potenziali tifosi molto alta, e noi ci siamo strutturati per poterla attivare entro breve tempo. Qui abbiamo lanciato o stiamo per lanciare alcuni progetti chiave di connessione con la nostra fanbase globale: davanti a noi vedo un futuro ricco di sfide, di nuove opportunità da cogliere nel breve termine. Avremo l'incredibile vetrina del nostro Centenario, e siamo pronti a stupirvi con effetti speciali degni dei nostri migliori film. Anche se sono il presidente del Napoli da 20 anni, per quanto mi riguarda lo spettacolo è appena cominciato: posso promettervi che il Napoli, fin quando sarà gestito da me e dalla mia famiglia, non indietreggerà mai al cospetto di comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati.
Da parte mia c'è sempre la volontà di costruire, questo anche a tutela sia dei nostri giocatori che spesso vengono intrappolati in situazioni che ledono in primis loro stessi, soprattutto dei nostri tifosi sparsi in tutto il mondo. Il nostro più grande orgoglio è stato quello di vincere rispettando le regole e le persone. Continueremo sempre a competere con questi principi: 20 anni fa dissi che il mio primo obiettivo era quello di rilanciare la città di Napoli anche attraverso il calcio, oggi Napoli ha riconquistato un'attenzione globale anche grazie al nostro supporto e da Napoli deve partire il futuro di un calcio libero, sostenibile e innovativo".