di Ciro Novellino
Un Napoli al terzo posto in classifica, agli ottavi di Champions League nei quali, nella doppia sfida, troverà il Real Madrid di Cristiano Ronaldo, fresco pallone d'oro, in corso per la coppa Italia che sta per cominciare, con un presidente che ha voglia di spendere per rendere questa squadra sempre più forte. Ma alla fine cosa manca?
Sentire, spesso, cori di contestazione alla dirigenza della società può essere controproducente, può portare a decisioni drastiche e prese magari dalla rabbia di un momento. Ci sono i pro e i contro in tutto e anche in questo caso è così. Il pubblico paga un biglietto e vuole vedere uno spettacolo: può fischiare e applaudire, esultare o meno, ma va rispettato, ma allo stesso tempo, va rispettato anche il lavoro di chi è dall'altra parte. 'Presidè cacc e sord', la frase più ricorrente, ma questo Napoli è in alto e se errore è stato commesso nel non acquistare per scelta gestionale un alto attaccante non può essere una colpa, per fare un esempio. Di sicuro può portare a riflessioni, ma nessuno poteva immaginare che Milik si fosse fatto male seriamente e Gabbiadini non fosse riuscito a trovare il 'bandolo della matassa'. Ci ha pensato il folletto belga Mertens a tirare su i suoi compagni e far uscire il Napoli da una classifica che era pessima da guardare.
In fondo che ci manca? Il tifo vero, quello che accompagna dal primo all'ultimo minuto il Napoli, che coinvolge l'intero impianto di Fuorigrotta e non solo le due curve. Napoli è passione, quella che colora la città di azzurro, quella che vive per una squadra di calcio, quella che deve sostenerla.
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