Napoli, e il Napoli. Il sogno di indossare la maglia azzurra davanti ai propri tifosi. 15 minuti di video pubblicati su Youtube da Copa90, un documentario tutto da gustare: "I tifosi del Napoli si fanno ammazzare per la squadra del Napoli" inizia l'attaccante del Napoli Lorenzo Insigne direttamente dalla sala stampa del centro tecnico di Castelvolturno, e non è l'unica testimonianza presente: "A Napoli si vive di calcio come dappertutto, ma a Napoli un pochino in più".
Il documentario di Copa90, che spazia dal tifo della curva ai fatti riguardanti Ciro Esposito, del quale viene intervistato anche lo zio ("La prima notizia che esce parlava di un giovane di Scampia ferito per una rapina, ma Ciro non era così. Lui è stato sparato perchè intervenuto per difendere un bus assaltato da De Santis, è stato visto come un simbolo della Napoli buona con i suoi pregi ed i suoi difetti") merita una visita.
Anche Xavi Valero, preparatore dei portieri agli ordini di Rafa Benitez, ha rilasciato la propria testimonianza, nella mixed-zone del San Paolo, durante il documentario: "In città si può sentire il profumo di calcio in ogni angolo, e in ogni giorno dell'anno. E' speciale poter lavorare qui, la città vive il calcio in una maniera molto molto passionale".
Sono presenti anche le testimonianze di Decibel Bellini, speaker ufficiale del Napoli, e di Marco Ferrigno, maestro nell'arte dei presepi. "Se non vivi qua a Napoli, se non sei di questa realtà, non la puoi capire": la chiusura del documentario dice praticamente tutto.
Scrive Lawrence Tallis, il direttore di Copa90: "Il nostro ultimo documentario su Copa90 è un viaggio all'esplorazione a fondo di una delle città più ossessionate dal calcio nel mondo. Napoli è quasi unica in Italia, ha una sola squadra che, di conseguenza, è arrivata a simboleggiare le speranze e i sogni della città. E' il mezzo attraverso il quale si può evadere dagli stereotipi di corruzione, della camorra e della violenza, per esprimere un successo e trasmettere una identità positiva per il mondo. Il calcio è il veicolo di ogni napoletano per espellere le tensioni della vita quotidiana. È la colla che tiene insieme la città. Abbiamo raccontato ogni centimetro della storia, dai tassisti agli ultras, dai proprietari di bar ai professori universitari, da un calciatore del Napoli fino alla famiglia di un tifoso tragicamente assassinato. E' un luogo comune ma, a Napoli, il calcio è davvero una religione. Si tratta di un inno per celebrare quella religione".