Pagelle Napoli-Milan: un calvario finale, come quando sali l'Alpe du Huez o il Mortirolo. Però alla fine vinci

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Pagelle Napoli-Milan: un calvario finale, come quando sali l'Alpe du Huez o il Mortirolo. Però alla fine vinci

Termina il match della trentesima giornata di campionato con il Napoli che ha affrontato il Milan. Le pagelle Napoli-Milan su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro.

Voti Napoli Milan. Pagelle Napoli-Milan, voti della partita

di Claudio Russo (@claudioruss)

Meret 7 - Smanaccia un corner al 35’ ed è la prima volta che lo si nota in campo. Non soffre la pressione al 60’ quando si libera bene del pallone. Nessun problema sui sinistri di Pavlovic, il rigore di Gimenez è facile preda.

Di Lorenzo 7 - Legge il movimento di Politano come Insigne leggeva i movimenti di Callejon dieci anni fa. Joao Felix lo tiene a fatica quando decide di accelerare, disturba gli avversari all’occorrenza. Con Leao resta un filo più bloccato, ma lo blocca al 61’ - e al 74’ - e poi arriva ancora al cross.

Rrahmani 6,5 - Il rientro di Neres gli permette anche di provare il lancio lungo, se capita. Lascia spazio a Leao al 55’ ma mica è un rischio. Gimenez e Jovic

Buongiorno 6,5 - Abraham fa una bella sceneggiata al 5’ su un suo contrasto normalissimo, al 12’ concede solo una rimessa. Recupera il pallone che porterà al 2-0, si diletta nella corsa palla al piede e allo spazzare via dall’area tante cose.

Olivera 7 - Galleggia nella sua zona senza particolari problemi, difensivamente soffre pochissimo. Chiude su Walker in avvio di ripresa, c’è sempre.

Anguissa 6 - Si inventa un tentativo di sinistro che quasi diventa gollonzo, poi un destro al volo che Maignan manda alto. Recupero su Pulisic fondamentale al 34’, manca il guizzo ma si sente l’assenza dopo. (Dal 64’ Billing 5 - Tre minuti e travolge Theo in area, un pizzico imballato e qualche fallo di troppo)

Lobotka 6,5 - Si abbassa a piacimento sulla linea dei difensori, alzandosi di conseguenza tantissimo per andare a pressare e negare i passaggi corti. Si arrende solo al ginocchio, dopo aver sbagliato solo tre passaggi in tutta la partita. (Dall’81’ Juan Jesus SV)

Gilmour 6 - Si sposta sul centrosinistra perchè quella è la zona degli scozzesi, abile a trovare il varco giusto per mandare Lukaku in porta. Brutto un pallone perso che lancia il Milan davanti a Meret, un fallo evitabile su Pavlovic al limite dell’area.

Politano 6,5 - Un minuto e segna, Theo e Pavlovic gli lasciano lo spazio. Accompagna l’azione al 61’ provando a sfruttare al meglio la giocata di Neres. (Dall’85’ Ngonge SV)

Lukaku 6,5 - 400 in carriera con uno dei più facili come posizionamento, calciandola oggettivamente male ma tant’è. Condiziona la manovra offensiva e quella difensiva avversaria anche senza toccare palla, anche non vincendo tutti i contrasti. (Dall’85’ Simeone SV)

Neres 6 - Torna in campo dopo 48 giorni, le sue sgasate si rivedono subito - non i dribbling, nel primo tempo assenti. Prova anche il sinistro al volo sul cambio di gioco, al 61’ corre seminando l’avversario. Si vede che è l’unico della rosa capace di saltare l’uomo. (Dall’85’ Mazzocchi SV)

Conte 6,5 - Perde McTominay, ma trova un gol dopo un minuto ‘chiamando’ la giocata. Teoricamente è un 4-3-3, ma nei primi venti minuti ad un certo punto è anche 3-4-2-1 a seconda di ciò che fa Lobotka in costruzione. Il Milan gli rende le cose più facili, aprendo svarioni incredibili su entrambi i gol. Nei primi 25 minuti i suoi sanno esattamente cosa fare e dove farlo, poi una decina di minuti in cui cala un pizzico di attenzione e c’è qualche errore inusuale prima che il pressing riprenda quota. Conceicao la ravviva con i cambi, Meret gliela incarta parando il rigore: grosse occasioni non ce ne sono di così chiare, nell’area rossonera si arriva ma è più gestione che altro. Il Milan ne approfitta continuando a crederci e riaprendola beffando un posizionamento difensivo rivedibile, il finale assomiglia più ad un calvario perchè non si esce più: di più, ci si chiude tutti dietro lasciando anche spazi al limite dell’area di rigore. Come quelle salite del Tour de France o del Giro d’Italia, quando sali l’Alpe du Huez oppure il Mortirolo, che speri che finisca al più presto. Poi superi il traguardo, e tiri un sospiro di sollievo perchè l’avversario alla fine è arrivato comunque alle spalle. Se il Napoli è lassù, con un tasso tecnico buono ma qualitativamente racchiuso in non tutti quelli che giocano, è solo ed unicamente merito suo.

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