Pagelle Napoli Cagliari. Termina il match allo stadio Maradona per la sesta giornata di Serie A con il Napoli che ha affrontato il Cagliari. Le pagelle Napoli-Cagliari su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro. Voti Napoli Cagliari.
Ospina SV - Ci piacerebbe poter raccontare qualcosa della sua prestazione, ma è uno spettatore non pagante.
Di Lorenzo 6,5 - Attento nel mantenere la posizione e nel fornire un appoggio a Rrahmani in avvio di possesso. La prima accelerazione arriva solo a fine primo tempo in avvio di ripresa preferisce cercare un compagno invece di tirare in porta. Manca per un attimo un buon controllo al 73’
Rrahmani 6,5 - Difensivamente mai in apprensione. Gestisce ben più di un pallone quando Fabian è marcato, non ne spreca uno. Anzi, uno solo su 115: ad un passo dalla perfezione.
Koulibaly 6,5 - Comandante in difesa, ma anche caparbio nell’andare in attacco al 17’ come se nulla fosse. Joao Pedro viene sistematicamente anticipato.
Mario Rui 6,5 - Più alto dell’altro terzino, Insigne gli lascia molto spazio e arriva al cross alla mezz’ora. Buon posizionamento al 39’ per anticipare Nandez e poi subirne fallo. Prezioso nelle chiusure anche durante la ripresa, corre in avanti senza paura.
Anguissa 7,5 - Si allarga molto sulla fascia quando Fabian porta palla, quando ce l’ha sul destro lancia Zielinski per il vantaggio. Alla mezz’ora si propone, riceve, inserisce, dribbla e per fortuna non tira: sarebbe stato davvero troppo. Danza sul pallone al 64’, mostrando una velocità di gambe fuori dal comune, e sfiora il 3-0. Dice stop all’unico tentativo serio del Cagliari nel finale. ¿De qué planeta viniste?
Fabian 6,5 - Forse gli manca un po’ di rapidità in avvio nella gestione del palleggio, ma Marin gli si incolla addosso pur di negargli la ricezione. Innesca una ripartenza di Osimhen dopo aver riconquistato palla, molto meglio quando evita il pressing e corre a testa alta. Meno ‘regista’ e un po’ più incursore, ma la qualità rimane quella. (Dall’88 Demme SV)
Politano 6 - Se prova ad accentrarsi, si ritrova due avversari davanti. Si abbassa molto per aiutare il terzetto di centrocampo, in avanti può arrivare al cross dal fondo ma non è efficacissimo. (Dal 69’ Lozano 6 - Ha più senso se l’esterno destro viene cercato con lanci lunghi, poi si trasferisce dall’altra parte e arriva anche al tiro)
Zielinski 6,5 - Nove anni fa debuttava in A contro il Cagliari, l’amarcord gli fa bene: il guizzo per liberarsi nell’azione del vantaggio è ottimo. Quando ha campo libero, accelera che è una bellezza e così facendo può avere un occhio di riguardo per i compagni. (Dal 69’ Elmas 5,5 - A vedere un calciatore in maglia Napoli con i capelli lunghi, la fascetta e la numero 7, sembrava di rivedere Cavani: solo un’illusione, per carità. Si fa notare per l’ammonizione e per l’essere fin troppo precipitoso. Ha voglia di strafare)
Insigne 7 - 400 partite con la maglia del Napoli, nel primo quarto d’ora forse affretta il gioco ma sembra andare a memoria. Si trova a suo agio nell’intercambiarsi gli spazi con Mario Rui, poi è freddo sul rigore del raddoppio con cui coronare il traguardo personale. Poi regala perle di talento, tra cui un controllo con tunnel, e svaria su tutto il fronte gestendo palla con classe e tranquillità. (Dal 77’ Ounas SV - Riesce a racchiudere in pochi minuti gli spunti positivi)
Osimhen 7 - Godin non disdegna di mettergli le mani addosso pur di tenerlo lontano, ma in questo momento non lo ferma nessuno: aggredisce il primo palo col piglio giusto, e Godin vede i fantasmi se parte in velocità. Al 53’ è dominante, non sarà bellissimo o aggraziato da vedere ma è un pericolo costante. L’ex Atletico è umiliato in occasione del rigore, e nel mese di settembre nessuno in Europa ha segnato più di lui. (Dal 77’ Petagna SV - Un tiro in corsa per far vedere che c’è anche lui in campo)
Spalletti 6,5 - Mazzarri si presenta con il pullman davanti a Cragno ed ingolfa il centrocampo, cercando cambi di gioco e ripartenze. Però così come a Genova, sbloccarla dopo dieci minuti cambia l’inerzia di tutto: l’idea di scavalcare il centrocampo sardo sfruttando il dinamismo di Zielinski si rivela azzeccato. Complici le scelte di Mazzarri, la manovra avversaria viene asfissiata con un recupero palla molto alto e squadra molto corta. Il possesso palla è devastante (oltre il 70% nel primo tempo), ma non arriva il colpo del ko - gli spazi sono pochini a difesa schierata. Nel secondo tempo la reazione viene addomesticata bene, poi è chiaro che il 2-0 renda tutto più facile. Forse si può segnalare un po’ di leziosità nel cercare il tris, ma è davvero il pelo nell’uovo. Terza partita consecutiva senza subire gol, è anche da questi piccoli particolari che si costruiscono belle cose.