Termina il match della venticinquesima giornata di campionato con il Napoli che ha affrontato la Lazio. Le pagelle Lazio-Napoli su CalcioNapoli24, con i voti e la spiegazione dettagliata per ogni singolo calciatore azzurro.
di Claudio Russo (@claudioruss)
Meret 6,5 - Non si fa sorprendere dal sinistro di Tavares sul suo palo, quella di Isaksen è una bastonata forte ma era comunque sulla traiettoria. Ci mette la punta delle dita su Pedro, sul 2-2 non ci può fare nulla. Sul destro di Noslin salva la porta.
Rrahmani 6 - Respinta che porta all’1-0 davvero da rivedere, poi Zaccagni quando può rientra verso il centro. Il contrasto al 75’ lo vede uscire vincitore con posa marmorea.
Buongiorno 7 - Rientra e si piazza al centro come due mesi fa, Noslin è più leggero di Castellanos e lo tiene. Solo nel primo tempo 7 azioni difensive, chiude con 8 in un’ora scarsa. (Dal 62’ Politano 6,5 - Tempo tre minuti ed avvia l’azione del vantaggio, peccato che resti abbastanza fermo sul movimento del 2-2 di Dia. Finisce a fare il quinto a sinistra, per la prima volta in carriera)
Juan Jesus 6 - Prova a contenere Isaksen dopo la sfuriata iniziale, non corre particolari rischi se non col sinistro del danese ad inizio ripresa - ma aveva scalato. Ammonito solo al 78’, nel finale Noslin lo dribbla e calcia in porta.
Di Lorenzo 6,5 - 200 presenze in Serie A con la stessa maglia, come una bandiera. Coinvolto pochino inizialmente, ma poi inizia a spingere ed avanza su una ipotetica linea offensiva come Raspadori e Mazzocchi. Nuno Tavares lo impegna al 55’, ma arriva anche al cross.
Anguissa 6,5 - Si dedica al lavoro di contrasti e duelli (vinti 5 su 9 nel primo tempo), anticipa Isaksen spizzandola di testa. Ci mette il piedino nell’azione dell’1-2, ma cala vistosamente nel finale.
Lobotka 7 - Esce in pressing senza molto raziocinio, e la Lazio passa avanti sfruttando il vuoto che lascia. Arretra il raggio d’azione quasi da difensore centrale di una linea a 4. All’82’ esce palla al piede e la controlla in mezzo a quattro, come quelle azioni per cui vengono ricordati Iniesta e Modric.
McTominay 7 - Molto più basso del solito nel primo tempo, ma recupera e avvia l’azione del pareggio: è fondamentale per dare equilibrio e guadagna falli, nel finale di primo tempo libera l’area di testa. Tocca meno di trenta palloni in tutto il match, ma ha la capacità di influenzare il gioco quando passa nella sua zona, che ci metta il fisico o anche solo avvicinandosi all’avversario. E quando Lobotka arretra, ne occupa il posto.
Mazzocchi 6 - Isaksen sfugge via quando taglia all’interno, ma solo inizialmente. Poi lo affronta e resta molto più alto non disdegnando duelli vincenti. (Dall’85’ Rafa Marin SV - )
Raspadori 7 - Non giocava dal 1’ in A da agosto, fate un po’ voi. Posizione che va a legare i reparti, e infatti in una posizione sformata concretizza l’1-1. Galleggia in una zona franca in cui può deliziarsi quando può, scatena il gol dell’1-2.
Lukaku 6 - Avere un compagno vicino meno di 10 metri non può che favorirlo nel gioco di sponda, e infatti un altro assist per Raspadori. Gli serve spazio per essere pericoloso, come al 52’
Conte 6,5 - Una nave viaggia tra mari calmi e tempestosi, e si adegua alle situazioni. Però il vuoto lasciato alla mercé di Isaksen che fa 1-0 è difficile da concepire, ed il contraccolpo immediato si avverte ma la squadra non si abbatte, anzi cuce il pareggio e mentalmente resta nel match. Tatticamente il primo tempo sembra un 4-3-3, perchè Lobotka si abbassa tra i difensori e McTominay ne prende il posto. Il reparto di centrocampo è encomiabile per applicazione e sacrificio, poi nella ripresa ci si distende con l’idea di 3-5-2 con Lobotka sempre qualche metro più indietro. Il cambio scientifico Buongiorno-Politano riporta la squadra su binari già percorsi (prima di tornare a cinque con Rafa Marin per Mazzocchi), sebbene manchino occasioni chiarissime, poi è questione di rimpalli per l’1-2: in una stagione ci sta. I più bravi direbbero che si è presentato al tavolo e ci ha riversato sopra gli attributi invece delle mazzette di banconote. Però quel pizzico di attenzione in più sul 2-2, una marcatura troppo molle e poco reattiva. Ma chi posso mettere? Si chiede in panchina, ma se lo chiederà fino a fine stagione. Va detto che la squadra nel secondo tempo, oltre all’autogol, crea poche cose concrete nell’area della Lazio. Tra Roma, Udinese e Lazio, sei punti persi da situazioni di vantaggio.