Napoli-Carpi, la seconda partita di Carlo Ancelotti sulla panchina del club azzurro, ha messo in mostra qualche calciatore più di altri. Non ha molto senso fare delle vere e proprie pagelle in occasione dei primi match stagionali, tuttavia è giusto provare ad analizzare quale prestazione singola ha convinto di più…e di meno.
Insigne - Attivo, attivissimo. Una trottola mai doma, dal primo minuto fino al momento in cui Ancelotti lo tira fuori. Fisicamente sembra essere tra i più pimpanti, sempre in grado di superare l’uomo o quantomeno di metterlo in difficoltà sullo scatto. E’ un piacere vederlo stoppare i lanci di Fabian Ruiz, da rivedere quando viene schierato punta centrale .
Inglese - Al di là del gol, meritato per dargli morale dopo il lutto dell’altro giorno, quanta lena per Roberto! Ha fisico? Lo mette a disposizione negli scontri. C’è una palla vagante? Ci si butta sopra. C’è un pallone alto? Si eleva a mezzo metro d’altezza per prenderne il possesso. Con i piedi non è Messi, ma è utilissimo nel caos.
Diawara - La cura personalizzata che gli sottopone Carlo Ancelotti sta iniziando a far vedere i primi (piccoli) frutti: Amadou cerca il lancio con fiducia, probabilmente favorito da un livello non eccelso da parte degli avversari, e spesso risulta anche molto preciso.
Menzioni positive anche per Fabian Ruiz, pulito nei lanci lunghi, l’intraprendenza di Allan anche nel ruolo di terzino destro, nonché José Callejon che nonostante la febbre ha messo a segno un gol ed un assist.
Ounas - Parlare di flop è esagerato, tutto sommato, però non è che convinca così tanto: certo, si sbatte e si danna per cercare di dare un contributo. A differenza di Insigne, però, nel primo tempo in qualche occasione si intestardisce nel cercare un dribbling che non sempre gli riesce.
Maksimovic - Buca in modo anche abbastanza goffo un intervento di testa, sbagliando il tempo d’elevazione, che permette al Carpi di arrivare - senza ulteriori rischi, certo - in area di rigore. Uno dei pochi errori tecnici della partita, ma la sua prestazione non è certo da definire insufficiente.
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