Lazio-Napoli, le pagelle: Insigne va in doppia-doppia, Higuain intimidisce. Callejon, che tagli! Albiol ok, Sarri entra nella storia

Le Pagelle  
Lazio-Napoli, le pagelle: Insigne va in <i>doppia-doppia</i>, Higuain <i>intimidisce</i>. Callejon, che tagli! Albiol ok, Sarri entra nella <i>storia</i>

Reina 6 - Altissimo sul cross di Candreva al 13', anche una delle poche occasioni in cui viene chiamato in causa. Miracolo inutile su Mauricio, era in fuorigioco.

Maggio 5,5 - Ritrova il campo dopo un po' di tempo, Candreva e Felipe Anderson non sono clienti facilissimi: viene saltato almeno due volte nei primi venti minuti, poi in un contrasto il primo ha la peggio. Nella ripresa va meglio, ma nei primi 45' non ha dato molta sicurezza.

Albiol 6,5 - La sfida con Klose, che richiama un passato di nazionali spagnole e tedesche, lo vede facile vincitore: nel primo tempo lo tiene a bada senza problemi, nel secondo chiude più volte su Keita e spreca davvero pochi palloni.

Koulibaly 6,5 - Il tackle su Candreva, con successiva cavalcata, è da applausi così come le diverse chiusure durante il primo tempo. Forse gli unici momenti di défaillance sono quando Klose scappa in mezzo a lui ed Albiol e, poco dopo, Felipe Anderson lo salta di slancio. Ma sono due inezie rispetto alla bella prestazione che offre.

Strinic 6 - Sarri gli concede un'altra chance, Candreva dal lato suo sfonda più volte perché è in giornata-sì (prima di farsi male, ovvio). Mantiene la posizione e fa buona guardia su un altalenante Felipe Anderson nella ripresa.

David López 6 - È dura fare a meno dell'ultimo Allan, specialmente quando prova un tiro sbilenco da bollino rosso. Però si conferma un giocatore, tatticamente, intelligente anche se forse è sua la marcatura mancata su Konko alla prima palla pericolosa della Lazio. Onesto.

Jorginho 6 - Prova qualche verticalizzazione senza successo in avvio di match, meglio col passare dei minuti anche perché è dal suo piede che nasce l'azione del vantaggio. Ammonizione 'studiata', tornerà con la Juventus.

Hamsik 6 - Potenzialmente può fare a fette la coppia Mauricio-Hoedt con i suoi inserimenti, in effetti così è. Lulic sfoga su di lui la sua frustrazione, lo slovacco gioca con calma e non demerita anche se stasera i riflettori sono puntati su altri protagonisti. (Dall'89' Chalobah SV)

Callejon 6,5 - Difensivamente torna sulla linea dei terzini, per dare manforte a Maggio. Offensivamente è intelligentissimo in occasione del gol del vantaggio, con quel movimento di taglio che lo premierà pochi minuti dopo con lo 0-2. Sempre prezioso, da quando si è sbloccato sotto porta è tornato ad essere un giocatore totale.

Higuain 6,5 - Si presenta dopo dieci gol in cinque partite ai biancocelesti, saranno undici a fine match. Si fa ipnotizzare da Marchetti dopo pochi minuti e prova a mettere Callejon in porta. Ma ormai segna in ogni modo, anche di petto: un pericolo costante, Mauricio certe volte sembra intimidito. (Dal 71' Gabbiadini SV - Ad un certo punto lo ritroviamo largo sulla sinistra, abbastanza impalpabile)

Insigne 6,5 - Basta non sembra essere nella sua migliore serata, lui ne approfitta quando l'ex Udinese gli lascia lo spazio per servire dolcemente Callejon ed andare in doppia-doppia per gol ed assist. (Dal 65' Mertens SV - Tenta di emulare Insigne su punizione, finisce con l'emulare il tiraccio di David López forse dettato dalla foga di voler dimostrare tutto in poco tempo. Pochi palloni giocati)

Sarri 7 - Tre cambi, di cui due obbligati, per andare alla ricerca del record della storia del Napoli per vittorie consecutive. La squadra inizia in modo aggressivo, come piace a lui, e pressa ottimamente già dalla trequarti laziale. Il suo Napoli si presenta con 391 tiri tentati (solo Real Madrid con 436 e Manchester City con 403 hanno fatto meglio nei cinque maggiori campionati europei), ed il primo arriva già dopo pochi minuti. Maggio e Strinic soffrono un po' più del previsto Candreva e Felipe Anderson, offensivamente è un carrarmato e i due gol in quattro minuti lo confermano. La fase difensiva migliora ancora, tanto che la prima occasione pseudo-seria della Lazio arriva poco dopo l'ora di gioco, eppure la squadra sembra mollare un po' troppo la corda permettendo agli avversari di arrivare un po' troppo spesso in area di rigore. Entra nella storia, aspettando la Juventus.

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