Zanini: "Scudetto? Atalanta e Inter un gradino sopra. Ecco il nome che serve al Napoli per gennaio per puntare al tricolore"
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Nicola Zanini, allenatore della Dolomiti Bellunesi ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Juve e Como. Di seguito, un estratto dell'intervista.
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A proposito di Napoli, secondo lei quanto può realmente competere per lo scudetto? Â
"Il vantaggio del Napoli è che ha meno impegni rispetto alle altre, e questo consente di preparare meglio le partite e ridurre il rischio di infortuni. Tuttavia, credo che qualcosa nella rosa manchi ancora per competere ai livelli di Inter e Atalanta. LâAtalanta, ad esempio, ha 20 giocatori di alto livello, due per ruolo, e una rosa profondissima. Al momento, vedo lâAtalanta e lâInter un gradino sopra. Inoltre, lâAtalanta questâanno sembra aver cambiato approccio, investendo anche prima di vendere. Questo fa parte del percorso di crescita della famiglia Percassi? LâAtalanta sta crescendo anno dopo anno e questo è un ulteriore step. Ora il vero salto sarà vedere come gestiranno la pressione di essere una squadra che deve dimostrare, non solo inseguire. à una sfida psicologica, ma lâAtalanta ha qualità fisiche e tecniche per restare al vertice." Â
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Esclude già i bianconeri dalla corsa scudetto? Â
"In questo momento direi di sì. La Juventus non è ancora centrata al 100%. Vedremo se a gennaio arriveranno rinforzi o rientreranno giocatori importanti, ma per ora credo sia presto per considerarli a quei livelli. Tuttavia, in una partita secca possono essere un avversario scomodo." Â
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Il Napoli sembra intenzionato a rinforzare la difesa. Si parla di diversi nomi, tra cui Ismajli, Bijol, Kiwior e Danilo. Su chi punterebbe? Â
"Danilo è quello che ti garantisce un rendimento immediato, ed è ciò che serve se vuoi puntare allo scudetto questâanno. Gli altri nomi sono interessanti e possono essere utili per costruire il futuro, ma penso che il Napoli ora abbia bisogno di un giocatore pronto. Dâaltronde, la storia di Conte ci dice proprio che lui preferisce calciatori fatti e finiti piuttosto che scommesseâ.
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