"Non potevo non scrivergli. Adesso è a due passi da casa mia". Marco Gautieri, figlio di Carmine ex calciatore del Napoli, è stato per due anni compagno di squadra di Hamed Junior Traorè il quale è giunto già a Riyad per mettersi subito a disposizione di Walter Mazzarri per la finale di Supercoppa contro l'Inter in programma lunedì sera. Gauteri jr oggi è un calciatore della Scafatese, squadra dal grande blasone calcistico (Antonio De Curtis la nominò perfino in un suo film), che milita nel campionato di Eccellenza.
Con Junior ha vissuto praticamente insieme due anni all'Empoli. Che ragazzo ha acquistato il Napoli?
"Il primo anno che arrivò da noi all'Empoli era mio compagno di stanza al convitto. Parliamo di un ragazzo davvero speciale. In campo si vedeva già che era di categoria superiore tanto che con noi degli Allievi Nazionali rimase praticamente pochissimo. Ricordo ancora l'ultima partita che disputammo insieme. Giocammo contro la Pro Vercelli e Junior venne addirittura espulso. Quel rosso praticamente fu la fortuna della sua carriera perché poi da lì passò in prima squadra senza uscirne più. Fece solo una partita con la Primavera, se non erro era la semifinale nazionale dei playoff, dove mise a segno una tripletta. Giocava sotto età di 3-4 anni...Una roba allucinante".
Sicuramente gli avrai scritto un messaggio subito dopo l'ufficialità del trasferimento al Napoli...
"Assolutamente sì, gli ho mandato un grande in bocca al lupo. Non vedo l'ora di riabbracciarlo adesso che si trova a poca distanza da me che sono di Torre del Greco. Merita una grande occasione come questa di Napoli. Mi ha detto che è contentissimo di essere in azzurro. In particolare, mi ha confessato: "Marco, non ci ho pensato su due volte quando ho saputo del Napoli". Voleva a tutti i costi tornare in Italia e farlo in una piazza come Napoli lo rende ancora più felice. E' una sfida che lo stimola".
Chi è Junior fuori dal rettangolo verde?
"Un amante della musica. Ricordo ancora quando lo sgridavo perchè in camera dovevo studiare e lui ascoltava canzoni del suo Paese. Alla fine è riuscito a farmela piacere quella musica tanto che la ballavamo insieme. Sono momenti davvero indimenticabili. Sembra un ragazzo timido, ma posso assicurare che non è così. Quando voleva ci faceva davvero ammazzare tutti dalle risate. Ne abbiamo combinate tante insieme (ride ndr)".
A tuo avviso può soffrire una realtà come Napoli in cui le pressioni sono altissime?
"Junior, come ho detto prima, credo sia stato uno dei pochi ad essere passato dagli Allievi Nazionali direttamente in prima squadra addirittura giocando subito da titolare. Ha fatto praticamente un doppio salto che non riesce praticamente quasi a nessuno. Questo deve far capire anche il carattere e la testa che ha questo ragazzo. Dal punto divista tecnico non devo certamente dirlo io chi è Traorè. E' un calciatore forte, duttile e con una tecnica formidabile. Penso che venire al Napoli sarà uno stimolo enorme per Traorè, darà il massimo come sempre. Credo si adatterà subito".
Come reagì all'esordio in serie A con l'Empoli?
"Viveva ancora con noi al convitto. Lo prendevamo in giro, dicendogli che avrebbe giocato. Alla fine il nostro scherzo si trasformò in realtà per Junior che davvero giocò in serie A. I 'ragazzi del convitto' così amavamo definirci tutti, lo andammo chiaramente avedere. Ricordo la sua emozione nel vederci tutti lì per lui. Sono ricordi indelebili anche per Traorè".