Simone Tiribocchi ai microfoni di Centrocampo ha parlato di Antonio Conte, suo allenatore all'Atalanta:
"L'allenamento di Conte per me è stato una sofferenza unica, una cosa che forse ancora oggi faccio fatica a recuperare. Lui se non corri, se non arrivi a quel livello, non giochi. Se stavo male dopo gli allenamenti? Sì, ho vomitato. Sono arrivato a fare delle cose che mentalmente, tecnicamente, tatticamente, ho sempre detto ci posso arrivare col lavoro; fisicamente io ho detto non ci arriverò mai. E ci sono arrivato perché lui mi faceva vedere la tazzina nera. Arriva a Bergamo e mi dice: 'Quanti gol hai fatto massimo in Serie A?', e io gli dico: 'Massimo ne ho fatti undici'. Lui ha detto: 'Impossibile, se non arrivi a quindici è un mio fallimento'. E un allenatore che ti dice una cosa del genere ti fa già volare, ti fa dire 'Se ci crede lui, perché non ci devo credere io?'. Ti fa vedere un bicchiere che tu lo vedi che è bianco e verde, lui ti dice che è nero. Tu dici no è nero, poi dopo 2-4-5-10 partite, dipende da come sei, lo vedi nero".