A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità". Di seguito, un estratto dell'intervista così come riportata dall'emittente.
Da tifoso partenopeo, come si sente stamane? “Un po' deluso, a dire il vero. Con Natale alle porte è arrivata una "mazzata", anche se, da un certo punto di vista, era quasi ineluttabile. Ieri sera si è superata un’altra tappa nella crescita e nell'evoluzione del nostro calcio: è crollato il mito dell’infallibilità di Antonio Conte. Il dogma della sua perfezione è stato infranto. Conte torna sulla terra come uomo, fallibile e, pertanto, criticabile. Parlo della gestione del doppio impegno. Alla luce di quanto accaduto, è chiaro che sacrificare la Coppa Italia, l’unica competizione infrasettimanale, è stato un errore. Il Napoli ha buttato via la coppa dopo aver superato i turni iniziali, per paura di infortuni. È un messaggio che andrebbe veicolato alla società, non trasmesso con le formazioni. Il risultato è stato un castigo: contro la Lazio si è vista una squadra stanca, incapace di creare occasioni, con una fatica enorme anche solo a tirare in porta.”
Sembra che ieri la Lazio abbia controllato il gioco con disinvoltura... “Esattamente. La Lazio ha mantenuto un ritmo basso, puntando sul contropiede e capitalizzando sulla nostra disattenzione. L’errore di Neres e la mancata reazione dei centrali difensivi hanno permesso il gol decisivo. Baroni ha impostato una partita difensiva in modo impeccabile, dimostrando che approcci più pragmatici possono essere vincenti.”
Kvaratskhelia troppo protetto e Lukaku troppo criticato? “Su questo non sono del tutto d’accordo. Lukaku, in termini di impegno, non mi è dispiaciuto. Certo, non è un attaccante che mi fa impazzire, e ha bisogno di essere servito meglio. Però, da lui, mi aspetterei un po' più di incisività. La squadra deve supportarlo di più, ma anche lui deve dimostrare qualcosa in più. Su Kvara, invece, non mi sento di dire nulla. Per me ci ha provato. La mancanza di alternative in panchina è un problema evidente. Conte dovrebbe osare di più, magari schierando due punte. Non capisco perché non provi a cambiare modulo. Spesso i cambi sembrano automatici, senza una reale valutazione tattica. Ieri, con Simeone in panchina, non abbiamo visto tentativi di variare la strategia offensiva. È un limite che, a mio avviso, va superato.”
La situazione in classifica resta comunque molto compatta. Sabato contro l’Udinese potrebbe essere una partita decisiva? “Sì, assolutamente. Il Napoli deve reagire immediatamente, perché tre punti sono fondamentali per restare in zona Champions. Mi aspetto una chiamata alle armi da parte di Conte, e che la squadra dimostri di essere all’altezza della situazione.”