A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mirko Taccola, allenatore dello Scandicci ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli e Inter. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Ieri l’Inter è partita molto forte, ma poi è stata coinvolta in alcune polemiche arbitrali: meritava la vittoria?
"Ho visto la partita e, sinceramente, se l'Inter non la sbloccava su quel calcio piazzato, avrebbe fatto fatica a vincerla. La Fiorentina si è opposta bene: era molto chiusa, ripartiva quando poteva, ma si difendeva in modo efficace. I pericoli maggiori per la Viola sono arrivati soprattutto da calci d'angolo e poco più. Se non fosse arrivato il gol da palla inattiva, la partita sarebbe stata ancora più complicata per l’Inter. È chiaro che, poi, le polemiche si amplificano, perché proprio da quel calcio d'angolo è cambiato tutto. Per chi non avesse visto la partita, ricordiamo che l'Inter ha segnato sugli sviluppi di un calcio d’angolo che, però, non doveva essere assegnato. Il protocollo VAR stabilisce che in situazioni come questa non si possa intervenire per correggere l’errore. Non sono del tutto sicuro che i nerazzurri l’avrebbero vinta anche senza questo errore. L’Inter aveva il predominio del gioco, su questo non c’è dubbio: possesso palla importante, buon palleggio. Però faceva fatica a trovare gli attaccanti e le linee verticali di passaggio. Spesso era costretta ad andare sulle fasce, ma anche lì la Fiorentina si muoveva bene e copriva gli spazi. Secondo me, l’Inter avrebbe fatto più fatica del previsto. Questo non toglie nulla alla sua forza, ma la Fiorentina aveva preparato bene la partita. È chiaro che, senza quel calcio d’angolo e senza quel vantaggio, la partita sarebbe stata tutta da giocare."
Tutto nasce dal protocollo VAR, che stabilisce quando si può o non si può intervenire. Se avesse la possibilità di modificarlo, cosa cambierebbe?
"Credo che in situazioni così evidenti dovrebbe esserci una comunicazione più diretta. Bastava una voce dall’esterno che dicesse: 'Non è angolo', e si evitava tutto. C’è un protocollo da seguire, certo, ma per errori macroscopici una segnalazione esterna avrebbe evitato il problema. Visto che gli arbitri parlano continuamente tra di loro, sarebbe bastato che qualcuno facesse notare l’errore senza ricorrere al VAR, non dico che si debba chiamare il VAR per ogni fallo laterale, ma il calcio d’angolo è una situazione di gioco molto importante nel calcio moderno. Serve una soluzione, altrimenti si rischia di condizionare troppe partite. Per rispondere alla domanda, in generale, il protocollo va bene così com’è. Certo, si può sbagliare anche rivedendo le immagini mille volte, perché ci sono episodi davvero al limite. Ma il problema più grande è che il VAR ha tolto troppe responsabilità agli arbitri in campo. Questo porta a meno attenzione e meno decisione da parte loro. Il VAR dovrebbe essere solo un aiuto, non un sostituto del giudizio arbitrale."
Da ex difensore, come valuta la serie di errori che hanno portato al gol dell’Udinese contro gli azzurri?
"L’azione ce l’ho ben presente. Meret ha chiamato la palla, ma Juan Jesus ha provato a spazzarla invece di lasciarla al portiere. Poi Mazzocchi ha cercato di evitare la rimessa laterale e, nel tentativo, ha servito involontariamente l’Udinese, che ha segnato. L’errore più grande è di Juan Jesus: se il portiere chiama la palla, bisogna lasciargliela. È una questione di comunicazione e concetti difensivi, mentre Mazzocchi non ha alcuna colpa.”
Dal punto di vista atletico, ha visto un Napoli in calo nelle ultime uscite?
"Non mi pare. Certo, può capitare una partita in cui non si riesca ad esprimere il massimo potenziale. Sono d’accordo con Conte quando dice che il Napoli sta facendo un grande campionato. È normale che, dopo aver abituato tutti a prestazioni di alto livello, un pareggio con l’Udinese venga visto male. Ma fa parte del calcio: ci sono partite in cui l’avversario ti mette in difficoltà e non trovi le giuste soluzioni."
Un altro tema che ha fatto discutere è la gestione del mercato da parte del club. Dopo la partenza di Kvaratskhelia, non è arrivato un vero sostituto. Secondo lei, questo ha minato la fiducia dei tifosi nella società?
"Dopo questa sessione di mercato, deve aumentare la fiducia nel gruppo squadra. Quando si perde un giocatore importante, bisogna trovare soluzioni alternative. L’ambiente di Napoli è molto particolare, nel bene e nel male. È importante sostenere la squadra, perché ha tutte le qualità per fare bene. È chiaro che certe scelte di mercato sono state fatte, e forse Conte si aspettava di più. Di questo ne ha parlato apertamente negli ultimi giorni: chi ha voluto cogliere il senso delle sue parole, l’ha colto.”