L'avvocato e legale del Napoli, Mattia Grassani è intervenuto in diretta ai nostri microfoni durante ‘Calcio Napoli 24 Live’ trasmissione in onda su CalcioNapoli24 TV (296 Digitale Terrestre) per parlare delle ultime notizie sul Napoli. Ecco quanto evidenziato da CN24:
"Ho acclarato le ragioni del club, quella sera ci fu ammutinamento, senza precedenti in serie A ma anche negli altri campionati importanti. Questo ammutinamento non poteva essere lasciato correre senza un intervento serio da parte della società. Questa è stata la missione che De Laurentiis mi ha affidato. Il Collegio arbitrale ha dato la possibilità di indire il ritiro: i calciatori ritenevano il ritiro punitivo, ma era finalizzato al recupero di amalgama e risultati in campionato che non stavano arrivando. Individuare chi è stato capopopolo, sono stati i tre snodi del procedimento: Allan e Hysaj sono definitivi, Maksimovic è in dirittura d'arrivo. I primi due si sono svolti a Napoli, l'altro a Roma. Ogni giorno è buono, c'è la sentenza arbitrale per la controversia Maksimovic.
Coppa d'Africa? Possono partire diffide e altre analoghe situazioni vista la situazione epidemiologica. Questa competizione sottrae risorse importanti ai club. Il momento storico è particolare, ci fosse il 99% di tranquillità e sicurezza sarebbe diverso. Ma sono il club che ha investito tanti soldi per l'acquisizione del suo cartellino di Osimhen e se dovesse tornare contagiato, sarebbe dura. Il primo passo sarebbe la diffida. Ci fossero elementi concreti, con standard sanitari che non sono gli stessi dei paesi occidentali europei, allora si potrebbero inoltrare ricorsi per ottenere le esenzioni dei calciatori europei.
Salernitana? La normativa non guarda al giusto e al logico ma deve essere interpretata e applicata. La FIGC, nella figura di Gravina, quando entrò in vigore la normativa, fu chiara: due club non possono militare nello stesso campionato. Quando avviene per promozione o retrocessione, esistono tempi nei quali l'iter deve essere evaso, spogliando della proprietà il medesimo soggetto, attraverso forme di cessione. Questa cosa non sta accandendo a Salerno. Il campionato deve essere il più regolare possibile, facendo arrivare magari 20 squadre a fine stagione ma vanno evitate anche ombre su incontri di due società legate dalla stessa proprietà. Il 31 dicembre può essere il giorno del giudizio, salvo se la FIGC non modifichi la normativa".