L'arbitro Simone Sozza ha parlato a Sky Sport a margine del Premio Maestrelli a Montecatini Terme, soffermandosi su alcuni aspetti chiave del suo ruolo e sulle difficoltà del mestiere.
"Cosa ci ferisce? Quando non si crede alla buonafede di un arbitro. A dire la verità, per fortuna è un aspetto che sta venendo meno perché abbiamo una credibilità strutturale. Quando si pensa a chissà quale motivo dietro a una decisione dell'arbitro rimane un po' di rammarico. Lavoriamo perché le partite si svolgano nella massima regolarità."
Sozza ha poi sottolineato la complessità di garantire uniformità di giudizio: "L'uniformità di giudizio è difficile, siamo un gruppo di uomini che va in campo per prendere la miglior decisione possibile. Non sempre uniformarsi su un singolo episodio è simile, anche perché ci sono ogni volta mille sfaccettature diverse. Non è questione di interpretazione delle regole, a volte gli episodi vengono visti in un modo o nell'altro."
Interrogato sui falli di mano, l'arbitro ha preferito non entrare nei dettagli tecnici: "Parlarne qui non è la sede più opportuna. Capiamo che l'interpretazione sui falli di mano sia tra le più difficili da leggere, storicamente, ma abbiamo le linee guida sulle quali ci basiamo."
Infine, ha parlato della pressione a cui sono sottoposti gli arbitri: "Normale e giusto che ci sia, affrontiamo sfide importantissime e fa parte del mestiere. La bravura sta nel gestirla."