Nathaniel Chalobah è arrivato a Napoli, a breve dovrebbe sostenere le visite mediche e firmare il nuovo contratto con il club di De Laurentiis in cui approda con la formula del prestito con diritto di riscatto. Chalobah è un prodotto del vivaio del Chelsea ma si è messo in mostra soprattutto in Championship, in cui ha totalizzato 84 presenze con Watford, Middlesbrough, Nottingham Forest e Reading con cui ha disputato anche una semifinale di Fa Cup a Wembley contro l’Arsenal. Il centrocampista originario della Sierra Leone classe ’94 ha trovato, invece, poco spazio in Premier League: quattro presenze nelle fila del Burnley nella prima parte della scorsa stagione. Durante la sua carriera, Chalobah ha vissuto la sua prima esperienza lontano dal settore giovanile dei “blues” al Watford allenato da Gianfranco Zola. Al suo fianco c’era Dodo Sormani, ex allenatore della Primavera del Napoli nella stagione 2011-12. Per saperne di più su Chalobah, abbiamo intervistato in esclusiva proprio Sormani che ci ha raccontato il profilo del prossimo rinforzo per il centrocampo del Napoli. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate in esclusiva ad IamNaples.it:
“Definirei Chalobah un giocatore di talento, nell’academy del Chelsea è considerato uno dei prodotti più interessanti formati negli ultimi anni. Infatti, nel centro sportivo dei “Blues” a Cobham c’è una sua gigantografia, ciò testimonia proprio il valore che il Chelsea attribuisce a questo ragazzo. Chalobah si è messo in mostra, però, soprattutto nella stagione al Watford perchè il nostro calcio valorizzava le sue caratteristiche. Parliamo di un mediano davanti alla difesa, non è il prototipo del calciatore da “campionato inglese”. Ha una buona fisicità ma spicca soprattutto per l’ottima tecnica in suo possesso. Se capisce bene i meccanismi della Serie A, in una piazza come Napoli può esaltarsi. Ha personalità, in campo si prende dei rischi, non cerca solo la giocata semplice, va più volte a prendersi il pallone per impostare la manovra. In Inghilterra è definito un giocatore “confident” che a volte può mettere in difficoltà la squadra per eccessiva convinzione nei propri mezzi. Quando venne al Watford, era giovanissimo, equiparabile per età ad un classe ’97 di oggi, l’abbiamo aiutato a crescere molto. Per venir fuori il suo talento, c’è bisogno che la squadra giochi a calcio, Nathaniel soffre se, invece, il collettivo si esprime in maniera speculare all’avversario, cerca di far male con la seconda palla. Nel Napoli di Sarri lo vedo di più nella posizione occupata da Valdifiori e Jorginho piuttosto che in quella di Allan. Può vantare anche un buon livello di esperienza internazionale essendo stato un titolare della Nazionale Under 21 inglese”