Napoli Calcio - A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Nicolini, vice direttore sportivo dello Shakhtar Donetsk. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione dicalcioinpillole.com.
Com’è la situazione in Ucraina? Come procede lo Shakhtar?
“Noi siamo ad Antalya, faremo l’ultima amichevole a Spalato il primo maggio, poi il 2 i nostri ragazzi verranno convocati in nazionale per preparare lo spareggio, infine torneremo a casa aspettando. Anche stanotte hanno bombardato Kiev, è tutto un punto di domanda, ma c’è poco di positivo nell’aria”.
C’era già la sensazione della guerra?
“No, del conflitto armato no. L’ambasciata italiana ci consigliò di abbandonare l’Ucraina qualche giorno prima, ma mai avremmo pensato che sarebbe scoppiata la guerra. Se ti dicono che è tutto in sicurezza e tutto procede… un lavoratore deve rimanere. Le notizie le interpretavamo a modo nostro ovviamente e ci facevamo mille domande, ma la notte del 24 siamo rimasti tutti a dir poco sorpresi”.
Come mai è arrivato il no della Lega Serie A per ingaggiare i vostri calciatori?
“Purtroppo a parole sono bravi in tanti. Quando c’è da andare al concreto poi cambia il tutto. Il motivo esatto non lo so. So che ci sono state delle ripicche tra alcune squadre, quelle che avevano ancora un buco per l’extracomunitario e quelle che non lo avevano. Si è guardato il proprio interesse. Ora come ora cercano solo di fare sciacallaggio vista la situazione, è un po’ scorretto. Fa un po’ specie che la UEFA per tutelare il club e i giocatori applichi questa soluzione, poi la federazione rifiuta la possibilità”.
Da dove si potrebbe ripartire con lo Shakhtar? I trasferimenti dei vostri giocatori a che titolo vengono ceduti?
“I giocatori sono dello Shakhtar fino al 30 giugno, questo dice la UEFA. Chiunque vuole prendere i giocatori dello Shakhtar può prenderli pagando la prestazione mensile, ma a giugno tornano allo Shakhtar. Fernando al Lipsia però, per esempio, è stato venduto. I brasiliani si sono accasati in brasile e vengono pagati mensilmente, poi a giugno torneranno. Parteciperemo al preliminare di Champions League, come vincitori del campionato, essendo stata congelata la classifica, ma va capito come si potrà fare non essendoci un campionato. Altre decisioni saranno prese strada facendo, ora è impossibile progettare il futuro”.
C’è la possibilità che il campionato vada avanti giocando in un’altra nazione?
“In Italia no di sicuro. Ci sono tante proposte, come la Polonia. Tutto dipende se questa guerra si ferma o no. Se si ferma siamo pronti a ricominciare, organizzandolo nella parte ovest del paese, altrimenti valuteremo tutte le proposte. Economicamente noi possiamo ancora reggere, come la Dinamo, ma altri no. Tutto ciò ci devasta, perché è anche difficile programmare”.
Ti hanno già chiamato dal Napoli per De Zerbi e Salomon?
“Nessuna chiamata, niente di vero. Le notizie che stanno girando sono tutte fake. Se vogliono il nostro allenatore o i nostri giocatori bisogna fare le cose seriamente, come le facciamo noi affrontando questa situazione a testa alta”.