A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto allenatore ed ex preparatore atletico dello Shakhtar Donetsk. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Negli ultimi giorni è stato accostato Kevin al Napoli, un ragazzo che gioca nello Shakhtar, ex Palmeiras. Di che profilo stiamo parlando?
“Kevin è un giocatore importante. Quest’anno, insieme a Sudakov, sta tenendo in corsa lo Shakhtar, che ha diversi punti di distacco dalla prima in classifica. Sono loro due a portare avanti le speranze della squadra. Ha qualità, talento da brasiliano, una velocità importante, e occupa un ruolo che secondo me può essere giusto per il Napoli. È un profilo sia pronto che progettuale. Ha 22 anni, e il Napoli ha già due giocatori in quel ruolo, però con un’età diversa. Certe volte c’è bisogno di un rimpiazzo pronto, di livello, e Kevin è un giovane che ha già fatto esperienza, sta facendo bene, è in fiducia. Non arriverebbe con il peso di dover risolvere tutto da solo, non è il super talento annunciato per giocare titolare da subito, ma sarebbe utilissimo e all’altezza degli altri. Se l’anno prossimo ci saranno più competizioni, non si può avere una rosa di 12-13 giocatori. Servono varianti, alternative valide. Credo che il suo profilo sia importante. Mi fa sempre piacere che il Napoli, tra le italiane, sia la squadra più avanti, più oculata nel seguire anche il mercato dell’Est. Hanno già fatto ottimi affari e speriamo che continuino così. Sappiamo che a gennaio il Napoli si era mosso per Garnacho. Si parlava di cifre iperboliche, perché ormai non si compra più solo il talento, ma il potenziale talento. Per me, è meglio puntare su Kevin, che ha cifre presumibilmente più basse. Garnacho andava preso a gennaio, quando è andato via Kvaratskhelia, anche se la richiesta economica era uno sproposito. Le cifre le determinano molte componenti. Garnacho arriverebbe con una nomea importante, con aspettative di titolarità e con una pressione mediatica non indifferente. Poi bisogna vedere come si adatta al gruppo, al contesto. È un investimento di un certo tipo, con vantaggi ma anche grossi rischi. Kevin, invece, alle giuste cifre, è un’operazione più lungimirante, più futuristica e, paradossalmente, penso anche più redditizia nell’immediato. È un giocatore importante, che non arriva con la pressione di dover risolvere tutto subito. Garnacho, per le cifre di cui si parla, arriverebbe come un fenomeno. Ma se poi impiega del tempo ad adattarsi, diventa un problema. Io, Garnacho, l’avrei preso a gennaio, lo ripeto, e ritengo il Napoli abbia sbagliato a non provarci. So che è difficile fare mercato in quel periodo, ma non puoi perdere un’occasione così, viste le condizioni di classifica che avevi. Per giugno, invece, punterei su un profilo che ti dà una progettualità a lungo termine. Non che Garnacho non ce l’abbia, perché è giovane anche lui, ma verrebbe con aspettative diverse da parte di tutti. E queste aspettative possono diventare una pressione negativa.”
Secondo lei, perché Conte è così criptico e misterioso sul suo futuro?
“Il Napoli deve fare 21 punti nelle prossime sette partite, se Conte fosse più chiaro sul suo futuro darebbe anche serenità all’ambiente, ma credo che sia anche una sua tattica. Da un lato, tutti si aspettano da lui una risposta netta. Ma dall’altro lato, penso che anche lui voglia un progetto chiaro da parte del Napoli. E credo che questo progetto, ad oggi, non glielo abbiano ancora comunicato in maniera esplicita. Nel mercato di gennaio, il Napoli non ha dato segnali di voler rinforzare seriamente la squadra, quindi non ha trasmesso l’idea di voler vincere. Conte, secondo me, vuole restare, vuole portare avanti il progetto, provare a vincere in Italia e in Europa. Però non vuole più sbilanciarsi, dire 'resto' e poi ritrovarsi senza gli strumenti per farlo. Non vuole essere legato a parole che poi lo costringano a rimanere in una situazione che non lo convince più. Lui resta se il Napoli gli dà una squadra all’altezza delle sue aspettative. Credo sia per questo che mantiene una certa riservatezza.”
Contro l’Empoli, chi dovrebbe sostituire Anguissa? La scelta dovrebbe ricadere su Billing o su Gilmour, e perché?
“Direi su Gilmour, perché mi sembra che si sia adattato meglio al calcio italiano. Inoltre, credo che per caratteristiche, anche rispetto al tipo di partita che farà l’Empoli – che probabilmente attenderà, cercando di portare a casa un punto – Gilmour abbia i tempi giusti per interpretarla meglio rispetto a Billing.”