Mario Sconcerti, durante La Domenica Sportiva edizione estate, è ritornato a parlare di Ronaldo e della famosa frase detta qualche tempo fa 'Cristiano nella Juve farebbe panchina': "Quando feci quella provocazione, alludevo al fatto che sarebbe stato molto difficile farlo giocare al posto di Mandzukic, come tipo di ruolo. Poi, magari, avrebbe potuto averlo al posto di Dybala, o Higuain. Era un discorso relativo al ruolo, di certo non volevo screditare il portoghese, che conosco benissimo".
Nel suo editoriale per il Corriere della Sera scrive: "Da quando scrissi un mesetto fa che Ronaldo nella Juve di Allegri avrebbe fatto la riserva, ho avuto decine di richieste di spiegazione e migliaia di offese sui social. Da una parte mi sono sentito orgoglioso di essere diventato una discussione nazionale, quasi come Brera ai tempi del Rivera abatino, dall’altra mi sono chiesto dove fosse l’errore. Credevo di avere amici capaci di saper interpretare le due cose che quella frase conteneva (peraltro tra parentesi), cioè una provocazione e una conclusione tecnica molto più generale. Ho evidentemente sbagliato. Il discorso era di qualità tattiche, non individuali. Non ho mai pensato né scritto che Mandzukic sia meglio di Ronaldo, ho pensato e penso che Ronaldo non potrebbe fare quello che Mandzukic fa nella Juve da alcuni mesi. Mandzukic è il punto di equilibrio di tutta la squadra perché corre e sostituisce Pogba con la sua stessa forza fisica in quella stessa zona del campo. Ronaldo è un altro tipo di giocatore. Grandissimo, ma con caratteristiche che nella Juve ha già Higuain. Mandzukic nella Juve attuale, è un centrocampista. A Ronaldo non interesserebbe minimamente esserlo. Potrebbe giocare al posto di uno degli attaccanti, ma a questo punto diventa già un altro argomento scegliere tra lui, Higuain e Dybala. In sostanza, non ho attaccato Ronaldo, sono rimasto meravigliato dalla diversità dell’ultima Juve. Il calcio si gioca ogni tre giorni ed è giusto non faccia riflettere, ma il tempo dirà che è stata la novità più arcana dai tempi di Sacchi. Questa Juve si basa su un equilibrio leggero, fragile, dove non sono ammessi che cambiamenti minimi, altrimenti salta tutto. Ronaldo non è un cambiamento minimo. Con lui sarebbe una Juve diversa, forse migliore ma altra. Non questa che voglio difendere io, che nella mia valutazione ha fatto un po’ di storia del calcio. Che Ronaldo sia fortissimo lo so da un pezzo. Il mio dubbio era che foste voi a non aver capito l’importanza di Mandzukic. Ad aver sottovalutato la rivoluzione della Juve. E mi sono aiutato con un paradosso. Mi spiace, ma non posso dirvi non lo farò più. Mi piace discutere con voi. E anche qualche volta, far discutere".