Stefan Schwoch, il trascinatore di quel Napoli che sedici anni fa centrò la promozione in A, ha parlato al Corriere del Mezzogiorno:
Schwoch, pensava che il Napoli potesse soffrire così tanto l’assenza di Milik?
«Pensavo potesse perdere qualcosa, ma non così tanto. Indubbiamente l’errore è stato fatto a monte quando si è creduto di poter affrontare questa stagione ricca di impegni avendo in organico solo una prima punta».
Il tridente leggero è un esperimento fallito?
«Sì, secondo me poteva portare dei benefici al massimo per una o due partite. Mertens fa fatica a giocare spalle alla porta. Gabbiadini? Credo sia ormai di tipo psicologico il suo problema. Le qualità le ha però sente di non trovarsi nell’ambiente ideale, si sente sempre sotto esame e quindi soffre. Spero possa riprendersi. Anche perché è il giocatore che per caratteristiche si avvicina di più a una prima punta. Può uscirne con tanta voglia, tanta pazienza e un po’ di fortuna, perché per un attaccante le cose possono cambiare in un batter d’occhio».
Si fanno i nomi di Pavoletti e Muriel.
«Io punterei su Pavoletti, è forte nel gioco aereo e si dà da fare».
Ora ci sono Sassuolo, Inter e Benfica. Questi impegni rappresentano il vero crocevia della stagione del Napoli?
«Per la Champions sicuramente sì perché la qualificazione passa dalla partita con il Benfica. Per quanto riguarda il campionato invece bisogna cercare di fare più punti possibili. La partita con il Sassuolo è alla portata, quella con l’Inter è una di quelle sfide in cui può accadere di tutto. Ma intanto bisogna cominciare a incamerare punti con il Sassuolo».