Scarlato: "Infortuni Napoli? Forse la metodologia di Conte non ha fatto bene a qualcuno. Su Rafa Marin ho questa idea"

Le Interviste  
Scarlato: Infortuni Napoli? Forse la metodologia di Conte non ha fatto bene a qualcuno. Su Rafa Marin ho questa idea

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex calciatore del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista. 
Si aspetta Rafa Marín in campo oppure Olivera centrale? 
"È una scelta difficile. Personalmente, metterei Olivera centrale e a sinistra Spinazzola, che magari può darti una mano. Il problema è che così vai a muovere due pedine, anche se è vero che Olivera in nazionale ha fatto quel ruolo. Però sai, quest'anno non l’ha mai fatto col Napoli. La difesa del Napoli è ben collaudata, è la migliore del campionato. Io farei così, però capisco anche che questo ragazzo, Marín, ha bisogno di una chance per mettersi in mostra. Finora ha giocato pochissimo, troppo poco per giudicarlo. Quindi sarei curioso anch’io di vederlo dall’inizio in una partita importante, per capire come si comporta. Arrivato con le stimmate di un talento, dal Real Madrid, poi a gennaio c’è stato il Villarreal che lo ha cercato. Però l’allenatore lo vede tutti i giorni, dagli allenamenti al ritiro, quindi se finora non lo ha scelto... È vero che davanti a lui ci sono giocatori importanti, però quando c’è stato bisogno – magari in alternanza con Juan Jesus – poteva trovare più spazio. Quindi evidentemente non lo ritiene ancora maturo per questo campionato o, comunque, per il Napoli." 
Si aspettava qualcosa in più da Buongiorno? 
"Non solo lui ha avuto problemi fisici. C’è stato un periodo in cui diversi giocatori si sono infortunati tutti insieme, molti di loro allo stesso muscolo, il soleo. Evidentemente, la tipologia di lavoro di Conte sollecita fortemente alcuni gruppi muscolari. Chi è un po’ più debole, in quel momento, può risentirne. Non che individui la causa negli allenamenti troppo intensi o nella preparazione, perché non so se si tratti di intensità o di durata. Probabilmente la metodologia di Conte, a determinati calciatori non ha fatto benissimo, capita in tutte le squadre.” 
Una nota positiva, invece, è stata Juan Jesus. Ha saputo sopperire all’assenza di Buongiorno alla perfezione. Non partiva con i gradi del titolare, ma si è dimostrato sempre all’altezza…  
"Sì, assolutamente. È un giocatore che l’anno scorso aveva fatto qualche errore, ma non solo lui: tutta la squadra era in difficoltà sotto l’aspetto tecnico, mentale e fisico. Quest’anno, invece, sta facendo bene. È affidabile, e ogni volta che è stato chiamato in causa ha fatto il suo dovere. Forse, nel marasma generale della scorsa stagione, lui è stato uno di quelli che ha risentito di più del momento difficile." 
Lei da che parte sta nel dibattito su Lukaku? C’è chi dice che il Napoli abbia sempre avuto attaccanti da 20-25 gol e chi invece sottolinea che, con 30 milioni, si può pretendere più di un giocatore che ha fatto 12 gol e 10 assist…  
"Parliamo di un giocatore di qualità, forza, e impatto nello spogliatoio. I due leader del Napoli, quest’anno, sono lui e Conte. Gli altri fanno più fatica, e quindi è fondamentale avere figure come Lukaku. Secondo me ha fatto in pieno quello che gli è stato richiesto. L’allenatore gli ha chiesto un determinato lavoro, e lui ha risposto con prestazioni ottime e con gol.” 
Neres è stato all’altezza di sopperire alla cessione di Kvaratskhelia? 
"Un po’ sì, soprattutto all’inizio. Poi ha avuto degli infortuni e il Napoli ne ha risentito. Rispetto a Kvaratskhelia è meno goleador, e se vuole davvero essere il suo sostituto dovrà aumentare questa capacità. In quel caso, vedremo davvero un buon giocatore."  
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