Tapiro d'oro per Maurizio Sarri. Ai microfoni di Valerio Staffelli, si è espresso così l'allenatore del Napoli a proposito della querelle con Roberto Mancini di martedì sera: "Si è trattata di una normale litigata da stress di fine partita, dove è scappata qualche parola di troppo in un momento concitato. Ho chiesto scusa a Mancini appena l'ho visto e dopo l'ho fatto anche pubblicamente, non accetto accuse di omofobia perché la mia storia dice altro. Avevo amici omosessuali, purtroppo sono morti. E' stata una parola detta nella rabbia, non ce l'avevo nemmeno con lui. E' la prima cosa che mi è uscita. Mi sono scusato con tutti, anche con gli omosessuali perché non è una cosa giusta da dire, ma in passato è capitato anche di peggio con vari protagonisti. Sono cose bruttissime, ma in campo possono succedere. Una legge del calcio dice che tutto finisce lì, più di scusarmi io non posso fare. La prossima volta lo chiamo biondo (ride, ndr). Scherzi a parte, la prossima volta starò zitto. Anche lui diede del frocio a un giornalista? Non lo so e non mi interessa. Ora non voglio continuare in questa polemica, non mi interessa. Devo pensare alla mia squadra e già il tempo mi manca per questo. Dico soltanto che a me napoletano di merda è stato detto più volte, ma non l'ho mai detto".
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