Arrigo Sacchi scrive sulla Gazzetta dello Sport: "Il Napoli di Sarri è un grande collettivo che genera benefici innegabili per i singoli: mai Higuain si era espresso a questi livelli, oggi è un grande campione. E cosa dire della crescita dei vari Allan, Koulibaly, e dello stesso Albiol, tutti usciti da un campionato scorso con più ombre che luci. In un contesto guidato da un’organizzazione di gioco così evoluta anche i giovani Hysaj, Jorginho e Insigne (che però può dare ancora di più) si stanno realizzando, come succede al recuperato Hamsik, a cui mancano solo i gol (muovendosi maggiormente senza palla li ritroverà). Maurizio è l’ideatore e l’organizzatore di questo fenomeno, è bravissimo ma non chiedetegli l’impossibile. Ora a Napoli si sogna, ma solo un’impresa straordinaria gli consentirà di realizzarla. Purtroppo ha una rosa per quantità ed esperienza non paragonabile a Inter, Roma, Juve e Milan. Poi gli impegni di Europa League tolgono energie, punti e possono creare infortuni: non è un caso il calo del Napoli e della Fiorentina di lunedì sera. Gli azzurri, quando la partita sembrava ormai vinta, hanno abbassato la guardia. La paura ha disunito l’organizzazione degli uomini di Sarri, che si accontentavano di un possesso impalpabile e allentavano il pressing. Il Napoli per vincere non potrà mai prescindere dall’organizzazione e dalla velocità, pertanto sarà sempre costretto a giocare bene, perché ha un solo giocatore che può essere decisivo"