Arrigo Sacchi a tutto tondo ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L'ex allenatore del Milan e della Nazionale italiana dice la sua alla Rosea su Napoli-Juventus, il big match del San Paolo di domenica sera.
Il Napoli può ancora sperare nello scudetto?
«Direi di no. La corsa per il titolo mi sembra già abbondantemente chiusa».
Come sta la squadra di Ancelotti?
«Benissimo, l’ho vista dal vivo a Parma e ho fatto i complimenti ad Ancelotti. Gli ho detto: “Bravo, Carletto: hai unito il talento alle idee e alla modestia, hai fatto pressing e possesso veloce. Avanti così”. E ci sono ancora margini di miglioramento».
Che allenatore è Allegri?
«Il miglior tattico che ci sia in circolazione. Un gestore formidabile. Certo, il suo calcio è basato più sulle individualità e sulle qualità dei singoli che sull’armonia della manovra, ma lui è certamente al top. Nessuno come lui sa cogliere l’attimo fuggente, è veloce nel capire il punto debole degli avversari e nel prendere le decisioni giuste per infilzarli».
Ancelotti lo conosce come le sue tasche.
«Vero, però mi stupisce sempre. E’ bravo, è furbo come un contadino, cerca di giocare bene perché sa che giocare bene può aiutare a vincere. Penso che il periodo trascorso al Milan gli abbia fatto molto bene. Vuole, se può, il dominio del campo e questo è un valore aggiunto: per questo ha vinto tanto anche fuori dall’Italia».
Se lei fosse un tifoso juventino, oggi sarebbe soddisfatto?
«Io sono un cultore della bellezza e la Juve, in certe partite, è stata bella. Penso alla sfida che ha perso contro lo United, ad esempio. Io desidero vincere con merito, non mi interessa vincere e basta. Comunque, alla Juve bisogna dire grazie perché negli ultimi anni ha portato in alto il nostro calcio. Se non ci fosse stata la Juve in Europa, che cosa avremmo fatto?».
Poco o nulla.
«Esatto. Quindi, grazie Juve. E vado oltre: dico che tifo fortemente perché i bianconeri passino il turno in Champions e arrivino a vincere il trofeo perché sarebbe oro per tutto il nostro movimento».
E se fosse un tifoso del Napoli, dopo l’epoca Sarri, sarebbe contento?
«Il cambiamento di allenatore, che necessitava di un normale periodo di adattamento, mi sembra che stia dando buoni frutti. Io sono sempre soddisfatto quando una squadra fa tutto quello che può fare, senza mai tirarsi indietro e dimostrando sempre coraggio. Il Napoli è così e l’Europa League è un obiettivo concreto al quale puntare».