Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “In Ritiro Con Te” di Marco Giordano e Umberto Chiariello, è intervenuto il direttore sportivo Walter Sabatini. Di seguito le sue parole diffuse con un comunicato da Radio Crc:
«Il Napoli ha rappresentato principalmente un’avversaria per me. Fin dai tempi di Palermo con il Napoli di Mazzarri; poi dopo anche con la Roma, nell’ambito del fair play e di una correttezza esemplare da parte di due squadre che sono grandi realtà del calcio. Ho particolare simpatia per il Napoli, perché quando ero bambino ricordo Atlafini e Sivori, che furono incredibili in quell’epoca. Era una squadra forte e ho sempre avuto particolare simpatia per questo club.
Il Napoli ha fatto una scelta straordinaria, convincendo Conte, perché Conte è una garanzia per tutti. La sua storia lo dice e lo dice la sua fede, perché è un uomo che allena con una fede assoluta quasi religiosa. I risultati li farà ed è l’uomo giusto per Napoli per ricostruire dopo la stagione deficitaria dell’anno scorso. Sono convinto che faranno molto molto bene. Osimhen in uscita mi sembra un fatto fisiologico: in certi momenti subentrano sentimenti non adeguati alla richiesta agonistica ed emotiva della squadra. Osimhen, che è un grande giocatore, si porta dietro delle cifre di stipendio e una possibile cifra di ingresso nella cessione, che sono irrinunciabili.
Comunque, sarà sostituito adeguatamente: Lukaku con Conte è una garanzia per storia. Lukaku allenato da Conte è un giocatore da 20 gol. 31 anni per un attaccante sono l’età della maturità, poi dipenderà dall’allenatore, dai compagni, dagli stimoli. Ma certamente Napoli è una città che offre stimoli superlativi. Romelu viene innescato dal gioco di Conte nella giusta maniera e se sarà lui il prescelto farà veramente bene.
Io auspico, come tutti gli italiani, che emergano i nuovi Calafiori, Frattesi, Barella. Il calcio ha bisogno di talento e di campioni. Io sono certo che ci siano anche in Italia calciatori importanti, il problema è che bisogna cambiare la cultura della sconfitta. La sconfitta spaventa e si pensa che possa bruciare i giovani; in Europa non è così, un ragazzo se vale gioca a 17 anni e anche a 25. In Italia dobbiamo essere più generosi verso i giovani calciatori: dobbiamo rimuovere la paura. La sconfitta è anche educativa e serve a crescere. Se vogliamo rifondare, e Luciano Spalletti lo farà, una Nazionale che vada ai Mondiali e faccia bene, c’è bisogno che i calciatori crescano.
Sono 20 anni che De Laurentiis fa un calcio di primo livello: non c’è bisogno che ricordo a tutti che ha preso una squadra fallita, che ha ricominciato dalle categorie inferiori ed è arrivato a vincere lo scudetto. Giuntoli fu una sorpresa per tutti, era il direttore sportivo del Carpi all’epoca, e fu una scelta più che indovinata. Sarà così anche per Manna, ma naturalmente la valutazione del direttore sportivo dipende del lavoro e dai successi dell’allenatore. Alle partite ci penserà Antonio Conte e andrà tutto bene.
Spinazzola è un giocatore forte, il suo problema sono i condizionamenti muscolari che ha avuto spesso ultimamente. Ma Spinazzola in condizione determina molto, è capace di giocare 1 contro 1, di vincere i duelli, i dribbling, di creare superiorità numerica. Il problema è che deve stare bene. È un peccato anche per il calcio vederlo in precarie condizioni fisiche. Gli auguro con tutto il cuore che possa stare bene quest’anno per tutto l’anno. Il Napoli ha vinto lo scudetto un anno fa e quindi è un obiettivo nella testa dei calciatori e sicuramente dell’allenatore».