A Marte Sport Live, in diretta su Radio Marte, è intervenuto Massimo Crippa, ex calciatore di Napoli e Parma. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: “Parma e l’arresto di Manenti? L’hanno voluto fermare perché forse stava esagerando. Il Parma dovrà ripartire dalla Serie D per mettere a posto le cose. Meglio dare un taglio a tutto, anche i tifosi l’hanno detto. E’ una presa in giro nei confronti dei giocatori del Parma che non so se continueranno a giocare. Ci son tantissimi problemi, non si è mai arrivati ad un punto così basso nella gestione di una società. Ognuno ha le sue colpe, ma anche dall’alto c’è qualche responsabilità. Hanno avuto tempo per cercare di rimediare, ma in Italia le cose vanno per le lunghe. Ricordo la gara di Mosca di venticinque anni fa, era un periodo un po’ particolare e Diego Maradona fece un po’ i capricci. Tentammo fino all’ultimo di farlo partire con la squadra, invece arrivò un giorno dopo a Mosca. Io, De Napoli, Ferrara e Moggi andammo a convincerlo, ma lui non voleva saperne niente. Ci fece una sorpresa a Mosca in Piazza Rossa. Fu un rimpianto quella doppia partita, meritavamo di passare il turno. Disputammo una buonissima partita anche senza Diego nei primi 45’ minuti, poi la lotteria dei rigori non ci fu favorevole. Allo Spartak Mosca capitò subito dopo il Real Madrid e noi fummo felici. Quell’anno, dalla nostra, non andò molto bene, non facemmo proprio una grandissima stagione. Napoli attuale? Manca un leader. Noi eravamo un gruppo legatissimo, c’erano amicizie profonde. Si cercava sempre di aiutare il compagno, eravamo attaccati alla maglia del Napoli. C’è stato un periodo, dopo la vittoria di Doha, che le cose sembravano si mettessero a posto. Adesso sono tornate le solite difficoltà, eppure il Napoli ha nulla da invidiare alla Juventus. Forse, però, manca quella determinazione che ti fa arrivare a vincere lo scudetto. Una rosa come quella del Napoli non può restare fuori dalla corsa scudetto. Il centrocampo del Napoli manca di carattere, al di là di Gargano. Ci vuole qualcuno con altre caratteristiche. Noi sapevamo che Diego, Careca e Carnevale dovevano essere supportati per risolvere la partita. A centrocampo, però, c’era gente pronta al sacrificio tra me, De Napoli, Alemao, Fusi. Crippinho? Mi chiamava Diego così…”.