Le parole di «mamma Antonella segnano i cuori, certo. Ma devono anche lasciare un segno concreto in chi guida il mondo del pallone. Il Governo è pronto a dare una mano in tutte le direzioni, ma la Federazione e tutte le società - alcune già lo hanno compreso benissimo e sono dei modelli nella giusta direzione - devono prendere atto che non è più tempo di rinviare le decisioni. Morire giovani è sempre un controsenso. Farlo per una partita di calcio è semplicemente un'assurdità ». All'indomani della condanna a 26 anni di De Santis per l'omicidio di Ciro Esposito, Matteo Renzi chiama il mondo del calcio a una riflessione profonda e addita in mamma Antonella un esempio per tutti. Renzi ricorda che il giorno che fu ucciso Ciro Esposito, «ero andato anche io, con la mia famiglia, con i miei figli...e pensare che una mamma non possa più riabbracciare suo figlio solo perché quel ragazzo andava allo stadio strappa l'anima e toglie il respiro». Per il presidente del consiglio, «le parole di Antonella sono parole di una donna coraggiosa: 'Ho perdonato l'assassino di mio figlio. Ma la sentenza è giusta e importante perché è un segnale contro tutti quelli che commettono violenza negli stadì. Perdonare l'assassino del figlio è una scelta intima e personale, sulla quale nessuno può permettersi di aprire bocca: anche semplicemente una parola di ammirazione suonerebbe sguaiata». Ma, «richiamare la responsabilità di tutti e di ciascuno su come viene concepito il calcio in Italia, beh, questo ci riguarda. Altri Paesi, a cominciare dagli inglesi, hanno rivoluzionato il football dagli stadi all'ordine pubblico: e oggi andare a vedere una partita è uno spettacolo, gli stadi sono vivi e pieni di vita, la partita è un'esperienza divertente e serena». Poi il premier chiama i vertici del calcio italiano a interrogarsi su una rivoluzione di schemi e meccanismi violenti che continuano a macchiare i campi di tutta Italia. «Ribadisco il mio appello ai dirigenti del calcio italiano: è il momento di prendere una iniziativa forte per restituire il calcio alle famiglie e agli appassionati. Il governo è pronto a fare la sua parte, ma questa sfida deve vedere in prima linea innanzitutto le società , la Federazione, il mondo degli addetti ai lavori e la parte migliore delle tifoserie organizzate». Lo afferma Matteo Renzi citando nell'e-news le parole della madre di Ciro Esposito, «donna coraggiosa», dopo la condanna di De Santis. «Nella finale di Coppa Italia di quest'anno - sostiene il premier - ventiquattro mesi dopo la tragica fine di Ciro, si sono registrati di nuovo incidenti: senza vittime, fortunatamente. Ma è comunque inaccettabile».