Alessandro Renica, ex calciatore del Napoli, è tornato a parlare della formazione azzurra mediante i microfoni di TMW Radio.
La sua esperienza a Napoli? "Ricordo il gol con piacere contro la Juve in Coppa Uefa, era il minuto 119. È stato il momento più emozionante della mia carriera. Lo stadio era stracolmo, c'era tanta gente anche fuori dal San Paolo. C'era un clima pazzesco, la gente è impazzita con la rete del sottoscritto".
Higuain alla Juventus? "Lui sa di aver perso il calore della piazza napoletana, è difficile giudicare la vicenda perché solo i protagonisti sanno come è andata. Higuain, professionalmente, ha fatto la scelta giusta. Napoli meriterebbe di più, ma il ragazzo ha fatto le sue valutazioni. Se si vede da un altro punto di vista, a Napoli avrebbe anche guadagnato più soldi. De Laurentiis ha le sue responsabilità, credo che doveva sforzarsi di più per coinvolgere Higuain nel progetto. Magari come fece il Napoli ai tempi di Maradona. Il club avrebbe dovuto far sentire il calciatore più importante, come l'attore principale".
Che differenza c'è tra questo Napoli e il suo Napoli? "L'anno scorso gli azzurri erano attrezzati per arrivare in fondo, è stata persa una buona occasione. In Europa League non m'è piaciuta l'eliminazione, era una coppa alla portata del Napoli. È stata una delusione. È vero che è stato puntato tutto sul campionato, ma il Napoli era attrezzato per vincere la coppa europea col migliore attaccante al mondo. Perché per me il Pipita è il miglior attaccante del pianeta".
Champions League? "Serve una rosa competitiva, Sarri è un mister molto bravo e quest'anno dovrà dimostrare di essere migliorato ulteriormente. Ha fatto un grande lavoro nella scorsa stagione, ma in certi momento ha peccato un po' di inesperienza. È un mister intelligente, credo che non commetterà gli stessi errori. La perdita di Higuain è importante, l'anno scorso ha deciso tante gare. Per il Napoli sarà un anno difficile, ma può darsi che l'orgoglio di questa squadra possa portare i ragazzi a dimostrare qualcosa in più".
Gabbiadini? "Per me è un calciatore importante, ma non so se abbia un buon feeling con Sarri. Se un calciatore ha la fiducia del mister, rende tantissimo. Altrimenti si vede subito se non ha motivazioni. Se Sarri non ha fiducia in Gabbiadini, allora serve una soluzione".
Ci racconta un aneddoto da spogliatoio durante la sua permanenza a Napoli? "Ce ne sono tanti. Posso parlare dell'uomo Maradona, era straordinario. Io e i miei compagni ci innamorammo dell'uomo che, per i compagni, era disposto a dare tutto ciò che aveva. Era di una umiltà pazzesca, per questo si capisce anche come abbia fatto a vincere cose che sembravano impossibili. Anche lui a volte non era al 100%, però posso assicurare che prima del Mondiale si allenava in un modo pazzesco. Alle 8 era già in campo per l'allenamento, quello che vinse i Mondiali del 1986 era il Maradona al top della forma. Davvero un calciatore che vinceva le gare da solo".