Gigi Pavarese, ex dirigente della SSC Napoli ai tempi di Maradona, era presente ieri sera a Portici per il Memorial dedicato alla memoria del campione argentino. Ai microfoni di CalcioNapoli24, Pavarese ha ricordato con visibile commozione il suo rapporto di amicizia con Maradona.
"Giorni come questi ci fanno riaprire il cassetto che custodiamo nel cuore. È bello ritrovarsi tra coloro i quali hanno avuto il privilegio di vivere Diego e chi come me ha avuto la fortuna di vivere con lui momenti indicabili. Bello ritrovare Ferlaino, a cui noi tutti dobbiamo qualcosa e io in particolare. Bello anche rivedere Bruscolotti, col quale siamo sempre in rapporto. Complimenti a Gennaro Montuori per l'iniziativa.
Ho avuto il privilegio di vivere quel Napoli e stare accanto a certi giocatori e viverli quotidianamente. Mi arrabbio quando sento dire che Diego era schiavo della droga. Sì, probabilmente ci sono stati momenti in cui non ha avuto la lucidità di capire che quella maledetta (la cocaina, ndr) lo avrebbe portato alla fine. C'erano momenti in cui era difficile farlo andare in campo, poi però quando entrava era difficile farlo uscire. Era un uomo che conscio delle sue difficoltà nella vita da giovane, ha sempre cercato di regalare sorrisi, sempre in silenzio, lontano dalle telecamere. Una volta ogni 15 giorni si recava all'orfanotrofio a Pozzuoli, anche a Pompei, sono cose che si sono sapute dopo la sua morte, ma noi lo sapevamo.
Diego era una persona cara, di famiglia. Sono stato un privilegiato ad avere un rapporto di amicizia con lui, ci sentivamo una volta a settimana. Non ho mai cambiato numero di telefono, non sia mai mi avesse chiamato e non avessi risposto... Lo confesso: ci sono momenti in cui lo cerco ancora, ci cerchiamo, lo trovo, ci parliamo...
Il Napoli attuale? Conta vincere, che fa' se non giochiamo bene? Io allo scudetto ci credo.