Oriali: "Rush finale? Siamo pronti a tutto: né io né Conte ci aspettavamo questa posizione in classifica. Per vincere servono tre cose"

Le Interviste  
Oriali: Rush finale? Siamo pronti a tutto: né io né Conte ci aspettavamo questa posizione in classifica. Per vincere servono tre cose

Lele Oriali ha rilasciato un'intervista a Radio CRC

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, è intervenuto in esclusiva il coordinatore dello staff tecnico del club azzurro, Lele Oriali. Di seguito le sue parole: 

«Ultime partite di campionato? Siamo pronti a tutto. L’obiettivo all’inizio della stagione era quello di qualificarci per le coppe europee, preferibilmente dalla porta principale, fin qui mi sembra che non ci si possa lamentare. La squadra fino ad ora ha fatto molto bene e siamo contenti di quello che abbiamo fatto. La speranza è che i giocatori rientrino dalle loro rispettive nazionali in buone condizioni e senza nessun infortunio.

Devo essere sincero, se dicessi il contrario sarei un bugiardo: né io né il mister ci aspettavamo di trovarci in questa posizione in classifica a nove giornate dalla fine del campionato. Siamo venuti qui con l’idea, l’intenzione e la convinzione di fare bene, ma eravamo certi che non ci saremmo trovati dove siamo ora.

Quando siamo arrivati a Napoli abbiamo subito trovato un ambiente molto collaborativo. Siamo stati agevolati dal fatto che la squadra fosse reduce da una stagione negativa e i giocatori non vedessero l’ora di rilanciarsi e di ricominciare tutto da capo. I giocatori si sono messi a disposizione, hanno fatto quello che gli abbiamo chiesto e lo hanno capito. Adesso stiamo vedendo i risultati.

Quello che noi cerchiamo di trasmettere ai giocatori è che attraverso il lavoro, il sacrificio e il sudore si possono ottenere risultati importanti. I giocatori lo hanno fatto mettendosi a disposizione ma non hanno ancora rialzato la testa: lo faranno all’ultima giornata.

Antonio Conte? L’allenatore è una parte importante per il successo di un club e Antonio è determinante in questo. Un allenatore forte come lui dà una qualcosa in più alla squadra. Come ho detto in precedenza: Antonio Conte è un fuoriclasse tra gli allenatori!

Antonio Conte ha tanti pregi, ma anche tanti difetti come tutti. Lui è uno che si fa ben volere da tutti per la sua capacità di coinvolgere tutti, sia da quelli che giocano sia da quelli che non giocano. È schietto, leale e sincero anche se in alcuni casi questo può rappresentare un problema, soprattutto in un ambiente come il nostro dove ci sono perdenti di successo e bugiardi di successo. Antonio, però, si contraddistingue per la sua capacità di riuscire a creare un gruppo eterogeneo, unito e coeso: i risultati si vedono anche per questo.

L’allenatore incide sul peso di una squadra, altrimenti oggi faremo tutti gli allenatori. Io ho lavorato e collaborato con alcuni degli allenatori migliori al mondo e posso confermare quello che ho detto.

Rimpianti? Avrei voluto continuare gli studi. Ho pensato di fare l’allenatore nella mia vita, ma ho cambiato idea quando ho pensato al fatto che avrei dovuto stilare e buttare giù una formazione e poi dire ai giocatori chi avrebbe giocato e chi non. Mi sarei sentito molto in imbarazzo.

Mondiale dell'82? Preciso: non condividevo la stanza con Zoff e Scirea! Io condividevo la stanza con Ivano Bordon ma quando veniva la notte c’era un’altra stanza neutra dove ci ritrovavamo tutti noi notturni che facevamo le prime ore del mattino a parlare tra di noi, tra questi c’eravamo io e Tardelli. Dopo di che, quando è finito il mondiale e tutti sono usciti dall’Hotel per festeggiare la vittoria di quell’impresa che è rimasta storica con le proprie moglie e con i loro figli, ci siamo ritrovati in una stanza io, Zoff e Scirea. Quella stanza, però, era una stanza silenziosa. Eravamo tutti increduli di quell’impresa che avevamo fatto e Dino e Gaetano sono le prime persone a cui penso quando mi ritornano alla mente quei momenti.

L’Italia messa in campo ieri da Luciano Spalletti mi è piaciuta a dir la verità, soprattutto nel primo tempo. Sono convinto che domenica a Dortmund gli azzurri possano ribaltare il risultato della partita dell’andata. La squadra non è mai sembrata in difficoltà dal gioco tedesco e credo che domenica possiamo ribaltare il risultato.

Questione arbitri? La gestisco come tutti. Le decisioni prese dall’arbitro le rispetto anche se a volte commetto degli errori. Quelle prese dal VAR, invece, le digerisco di meno, perché ha la possibilità di rivedere gli episodi. Le decisioni dell’arbitro, invece, sono più facili da accettare.

Il giorno del primo scudetto del Napoli, nel match tra Napoli-Fiorentina, ero in campo ma dalla parte opposta del campo. Mi ricordo una grande festa e devo ammettere che sono contento di essere stato uno dei protagonisti di quel momento, anche se vestivo la maglia viola. I tifosi del Napoli hanno sempre dimostrato di metterci passione ed entusiasmo quando seguono la squadra. Mi piacerebbe lasciare un bel ricordo in questa città proprio per la passione che sentiamo tutte le volte che giochiamo in casa. Per uno come me, che ha una certa età e una certa esperienza, sentire i tifosi che cantano in coro e che ci sostengono è un qualcosa di bello e di indescrivibile.

Tour a Napoli? Trascorro la maggior parte del mio tempo al campo e non ho il tempo di visitare e di girare i magnifici posti di questa città. Quando ho la fortuna di avere con me la mia famiglia, ovvero mia moglie e i miei figli, allora potrei fare un giro per questa città.

Corsa scudetto? Le squadra che concorrono per lo scudetto sono tre: Inter, Atalanta e Napoli. L'Inter e l’Atalanta erano le squadre che avevano qualcosa in più rispetto alle altre, anche rispetto a noi, poiché hanno un organico ampio e competitivo. L’Atalanta è ancora in corsa, nelle ultime nove giornate si giocherà il titolo. Durante la stagione sono venute a mancare squadre come Milan e Juventus. Credo che anche noi siamo in corsa per il titolo.

Fin dall’inizio i giocatori hanno cercato di mettere anima e cuore in campo e lo faranno fino alla fine. In questo momento i giocatori hanno la testa bassa e la alzeranno solo alla fine dell’ultima partita di campionato quando ci saremo noi ad accoglierli sul campo perché avranno dato tutto e di più per cercare di riportare il Napoli in alto»

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