Monti: "La rassegnazione di Conte è arrivata alla squadra: di solito è un leone ma alle volte è sembrato un agnellino"

Gianluca Monti, presente in studio durante la puntata de ‘Il Bello del Calcio’ su 11 Televomero, ha parlato della partita persa dal Napoli contro il Como e della lotta Scudetto che coinvolge gli azzurri.  

"Questo Napoli non sembra essere più cattivo sull'obiettivo, che doveva essere e può continuare ad essere lo Scudetto. Si è sempre detto che questa è la squadra di Antonio Conte e, in questo senso, mi sembra che i giocatori lo seguano anche nelle ultime dichiarazioni che non sono quelle tipiche dell'allenatore salentino. Sembra che la squadra abbia risentito delle dichiarazioni di Conte, che ha parlato di Europa, di miracolo e di un Napoli che sta facendo cose aldilà delle proprie possibilità, e abbia così perso cattiveria agonistica.

Io mi aspettavo uno switch comunicativo del tecnico, che dicesse 'andiamo a vincere lo Scudetto perché stiamo facendo qualcosa di straordinario e ne abbiamo la possibilità'. Mi sembra che la squadra non sia cattiva sull'obiettivo finale.

Parole di Conte nel post-gara? Il messaggio dell'allenatore, questa sorta di piccola rassegnazione, è come se fosse arrivata alla squadra. Conte solitamente è un leone, ma alle volte è sembrato un agnellino. Dopo il mercato di gennaio si è sentito tradito, ma non dice apertamente questo e parla della mancanza del centro sportivo e del settore giovanile. Tutto questo è strano e ADL lo ha rimpallato molto bene, per la prima volta in stagione.

"Napoli-Inter? I nerazzurri sono pericolosissimi sulle palle inattive e Calhanoglu, a mio avviso, è il più grande battitore di calci piazzati. Il Napoli terrà i tre davanti molto larghi per allargare la difesa avversaria e tenere più basso Dumfries. Con Spinazzola in campo io terrei Raspadori fuori, perché il Napoli in questo momento non ha ricambi offensivi e l'ex Sassuolo può essere una soluzione. Meret? Al netto dell'errore di ieri, parliamo di un portiere importante, tutto sommato giovane e sul quale il Napoli ha la necessità di rinnovare perché rischia di non trovare di meglio e non ha nemmeno un vice di alto spessore. La scelta di mandare via Caprile è incomprensibile, soprattutto il diritto di riscatto a 8 mln è troppo basso".