L'ex calciatore Massimiliano Esposito ha rilasciato un’intervista esclusiva alla testata sportiva News.Superscommesse.it.
Tanti i temi trattati dall'ex Napoli, con alle spalle 172 presenze e 16 reti in Serie A e 121 presenze e 12 reti in Serie B. Nell’estratto il parere di Esposito sulla stagione, le chance scudetto e i protagonisti della squadra di Conte. Con il pareggio contro l'Inter il Napoli si mantiene a meno uno dalla vetta, un risultato che ti aspettavi? Chi la spunterà a tuo parere per la vittoria del tricolore? "Nella partita contro l'Inter sono venuti fuori sia i limiti sia i pregi del Napoli. Alla fine, penso che il pareggio sia andato anche stretto agli azzurri. In ottica scudetto credo che l'Inter abbia una rosa più profonda e competitiva, ma anche lo svantaggio di giocare in Champions League, con un dispendio di energie psico-fisiche non indifferente. A un certo punto Inzaghi dovrà decidere su quale competizione puntare con più decisione. Il Napoli invece deve continuare così, partita dopo partita. Deve cercare di far leva su una maggiore freschezza fisica e stare sul pezzo fino alla fine. La nota negativa è che la rosa è un po' corta e gli infortuni minano subito gli equilibri della squadra".
La cessione di Kvaratskhelia ha influito sul periodo negativo del Napoli? Ti aspettavi la cessione del georgiano a gennaio? "Non mi aspettavo che Kvara potesse lasciare il Napoli a metà stagione. De Laurentiis ha da sempre abituato i suoi tifosi alla cessione dei pezzi pregiati davanti a offerte importanti, ma credevo che il georgiano potesse partire in estate. Conte aveva dato a Kvaratskhelia un ruolo da protagonista nel proprio Napoli, perderlo è stato sicuramente un duro colpo, un fulmine a ciel sereno. Non sostituirlo degnamente è stato un errore. Un errore che è stato accentuato ancor di più dall'infortunio di David Neres".
Il Napoli va in gol con tanti giocatori diversi, ma lo score di Lukaku, fermo a nove gol, stenta a decollare: cosa ne pensi della stagione fin qui disputata dal centravanti belga? "Lukaku lavora tanto per la squadra, fa a sportellate con i difensori avversari e apre gli spazi all'inserimento degli esterni e dei centrocampisti. Il suo è un lavoro sommerso che non si riduce solo al gol. Ai miei tempi arrivare a dieci gol voleva dire tantissimo, ora le cose sono cambiate. Sicuramente il belga non è un bomber come Higuain o Osimhen, ma fa un lavoro sporco che altri non sarebbero in grado di riprodurre alla stessa maniera".