Carmine Martino, opinionista di Radio Kiss Kiss, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Goal. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24: "Ora Gabbiadini deve dimostrare di che pasta è fatto, non è un goleador ma comunque è un attaccante e deve far gol. E' il suo momento, potrebbe arrivare la sua consacrazione dal momento che è il punto di riferimento di una grande squadra. Giocando con continuità e mantenendo quella media realizzativa, potrebbe balzare agli onori della cronaca. Mertens è in forma stratosferica, ma dall'esterno do molta importanza alla condizione fisica e quindi penso che se ho avuto a disposizione tanti giorni un calciatore che si è allenato sotto i miei occhi, allora faccio giocare Insigne visto che il belga è affaticato dopo due gare di fila. E' una gara delicata, una partitissima, è in gioco la leadership del campionato italiano visto che la Juventus fa un campionato a sé. Devo essere sincero: il Napoli non può che migliorare perché la rosa è più forte, ci sono ancora calciatori non visti che possono dare tanto nei mesi più delicati come marzo. Ci sono tante variabili, ma può ripetere quanto fatto la passata stagione e quindi la Juventus per rivincerlo deve fare nuovamente tutte quelle vittorie di fila. Garcia fece un vero e proprio catenaccio l'anno scorso, mi deluse Sarri perché avrei osato di più. La Roma veniva da un momento difficile, doveva far risultato. Anche nella gara di ritorno si verifcò una situazione analoga, la miglior arma  dei giallorossi è la velocità , mi aspetto Dzeko in avanti nonostante molti lo diano in panchina. La gara con i turchi è fondamentale perché se il Napoli riuscisse a vincere la terza gara consecutiva sarebbe già agli ottavi a mio avviso e ti permetterebbe di gestire con maggiore calma le rimanenti partite provando qualche soluzione alternativa, anche dal punto di vista del modulo, magari con Rog si potrebbe tornare al 4-3-1-2 perché il croato ha delle caratteristiche simili a quelle di Saponara. Sarri ne ha di idee e di calciatori per fare di necessità virtù. Con Milik sarebbe tutto diverso, ma non lecchiamoci le ferite".