Napoli - A Vox Populi parla l’investigatore privato assunto dal Siviglia per spiare Maradona, dopo gli anni napoletani. Il club spagnolo voleva essere certo che il Pibe non infrangesse troppe regole, e decise di farlo seguire. Il detective racconta:
“Abitava in uno chalet dove c’era solo una via d’uscita. Quindi abbiamo messo una macchina lì e ci siamo alternati. Quella casa era come El Corte Inglés. C’erano 18 o 20 tra italiani e argentini che andavano e venivano. Sono in strada da 30 anni e so che persone erano. È stato un disastro. Conduceva una vita non usuale per un atleta“.
Parla delle frequentazioni di Maradona:
“Era un caro amico di uno di una steakhouse argentina. Aveva circa 15 italiani, il suo manager e dieci o dodici st…. dietro di lui. Maradona era stupido perché era un uomo buono, ma aveva un sacco di parassiti dietro di lui che gli volevano succhiare tutto”.
Quando Maradona decise di lasciare il Siviglia, fu messo al corrente del fatto che era stato pedinato. Il club gli mise davanti tutti i documenti raccolti. Il detective racconta:
“Gli dissero ‘Guarda, abbiamo questo, questo e questo. Non sei andato ad allenarti per questo, questo e questo’. Hanno risparmiato 150 milioni di pesetas grazie a quel materiale”.