Ultime notizie Napoli - Da alcune settimane i telespettatori di Canale 21 faticano a riconoscere il giornalista Peppe Iannicelli, volto storico del programma Campania Sport, perché abituati a vederlo in carne, mentre adesso è in versione slim.
L'edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno l'ha intervistato, Peppe Iannicelli:
Caro Peppe, ma cosa è successo? Sembri un altro!
«Niente di eccezionale, ho intrapreso un percorso serio di dimagrimento per arrivare a un peso accettabile e compatibile alla mia età».
A chi ti sei affidato?
«Al servizio pubblico che è eccellente. Ci sono dodici centri in Campania che curano questi problemi, io mi sono rivolto al reparto di chirurgia bariatrica dell’ospedale Ruggi di Salerno diretto dal professore Vincenzo Pilone, allievo del professore Pietro Forestieri. Sono seguito dal nutrizionista Luigi Schiavo e dal cardiologo Carmine Izzo, oltre al dottor Michele Aliberti per la riattivazione muscolare e colgo l’occasione per ringraziarli, assieme alla mia famiglia, che mi ha spronato e aiuta ad andare avanti, e a qualche amico e collega».
Quando è scattata la molla che ti ha fatto decidere per la dieta?
«Ai primi di settembre, io sono sempre stato XXXL ma negli ultimi tempi si era aggiunta ancora un’altra X e ciò con il passare degli anni avrebbe rappresentato un rischio serio per la mia salute».
Questa però non è stata la tua prima dieta.
«No, alla fine degli anni ‘90 feci l’ipocalorica e persi una quarantina di chili che poi rimisi. Dieci anni dopo provai la chetogenica, con il sondino naso-gastrico, persi una sessantina di chili che poi ripresi con gli interessi».
Ma c’è stato un episodio determinante che ti ha fatto dire: ora basta?
«No, uno in particolare non c’è... diciamo che d’estate era diventato assai gravoso per me passeggiare sul bagnasciuga o fare una nuotata».
Quanto pesavi?
«Quando sono salito la prima volta sulla bilancia dell’ospedale ero 206 chili».
Il tuo peso massimo?
«Purtroppo sì, non ero mai arrivato a tanto».
E ora quanto pesi?
«Ho perso un quarto, sono 150 chili».
Qual è l’obiettivo finale?
«Perdere un altro quarto e scendere sotto i cento chili».
Ma mangiavi in quantità industriali per arrivare a pesare tanto?
«Al di là della quantità io ho ecceduto in alcuni alimenti che vanno consumati con moderazione: pasta, formaggi e tutta la gamma dei salumi».
Quanta pasta mangiavi ad ora di pranzo?
«Duecento grammi».
Accipicchia, è tanta.
«Ma fosse solo questo il problema, avevo la cattiva abitudine di mangiare a notte fonda: tornavo dal programma in tv o da un impegno di lavoro e mi mettevo ad ingurgitare tutto quello che c’era in frigo. E poi con questo enorme carico calorico me ne andavo a letto. Un disastro».
Il peccato di gola che ti dava più soddisfazione?
«La frutta. Ne mangiavo tantissima».
Ma dai, sicuramente c’è dell’altro...
«Sì, la merenda da stadio. C’è una salumeria vicino al Maradona dove quando seguivo gli incontri casalinghi del Napoli compravo una pagnotta di quasi un chilo e la facevo farcire di ogni ben di Dio. Il mio companatico preferito era salsiccia e friarielli. Ma ero assai goloso anche di pane con cicoli e pepe. Il tutto innaffiato da una bottiglia da un litro di Coca-Cola».
Raccontami com’è cambiato il tuo regime alimentare quotidiano.
«A colazione quattro gallette di riso con una goccia di miele. Per spuntino o un pacchetto di crackers integrali o una barretta di miele e frutta secca. A pranzo 50 grammi di pasta integrale con verdure o legumi...»
E ti bastano?
«Sono sazio e soddisfatto».
E a cena?
«Pesce azzurro o carne bianca, solo 150 grammi. Prima però, come merenda pomeridiana o un pacchetto di crackers integrali o una barretta di miele».
Sicuro che a casa non fai come Fantozzi che messo a dieta afferra di nascosto le polpette?
«Ti dirò, ho il desiderio di una bella mela annurca compatta e profumata che ogni giorno mi tenta dalla fruttiera... io la guardo ma non oso toccarla. Devo resistere».
Sei mai stato vittima di fat shaming?
«Nelle polemiche soprattutto calcistiche quando vogliono insultarmi mi danno del ciccione. Ora dovranno trovarsi altri argomenti».
Ma non hai paura di perdere con il peso anche la carica di simpatia?
«No, togliamoci dalla testa che grasso è bello. È un pericolo serio, che può essere mortale con l’età che avanza».
Un consiglio a chi è oversize come sei stato tu?
«Diffidate dal fai-da-te e dai ciarlatani che promettono di farvi perdere sette chili in sette giorni».
Cosa ti stanno scrivendo sui social in questi giorni?
«C’è un’ondata di affetto e simpatia, qualcuno addirittura vedendomi dimagrito si è preoccupato per la mia salute. E lo ringrazio. Questa è la prima volta che parlo pubblicamente di me e della dieta e se la mia esperienza può essere utile per gli altri sono a disposizione. Scrivetemi pure su messenger, cercherò di rispondere a tutti».
Hai già assaporato i risvolti positivi della nuova linea?
«Qualche gentile signora mi ha lasciato qualche commento lusinghiero...»