Coronavirus Italia - Il professor Franco Faella, infettivologo ed ex direttore del dipartimento Emergenza infettivologica del Cotugno, è intervenuto ai microfoni de La Repubblica per fare il punto della situazione in Italia
Ma la variante Delta da cosa differisce dalle altre?
«Di fatto accade che il virus presenta, attraverso questa mutazione, denominata B.1.617, una più elevata capacità di diffusione, anche se per ora non ne è stata accertata una maggiore aggressività. D’altronde, in particolare, la caratteristica principale dei virus a Rna monofilamento è quella di subire durante la loro rapida replicazione, mutazioni molto frequenti. E anche la Delta, inutile farsi illusioni, non sarà l’ultima, almeno fin quando la vaccinazione di massa non avrà ottenuto la riduzione della circolazione virale».
Come vede l’estate dal punto di vista epidemiologico e, soprattutto, cosa si aspetta per l’autunno?
«Bisogna intensificare i sequenziamenti e il tracciamento dei soggetti positivi. Deve essere l’impegno principale in questa fase della pandemia, per metterci al riparo da ulteriori ondate, conseguenza di sconsiderato ottimismo. I numeri sono sicuramente diminuiti, ma in giro c’è troppa disinvoltura, come se Sars-Cov-2 fosse stato definitivamente debellato. E ciò ancora non è avvenuto. Per quanto riguarda i prossimi mesi, insisto: si rispettino ancora, con un minimo di sacrificio, le norme elementari di prevenzione. Così, probabilmente avremo un inverno quasi normale.