Ruben Buriani, ex calciatore di Napoli e Milan, ha rilasciato un'intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ecco un estratto delle sue dichiarazioni: "Passo nel Napoli di Maradona. Beh, Diego è stato il più grande che abbia mai visto: aveva solo il sinistro, ma faceva cose impossibili. E poi era forte, non riuscivi a buttarlo giù. E per i compagni si faceva in quattro. Davvero unico.
A Milano in quel giorno di novembre ero titolare. Maradona segna un gol bellissimo: controllo e tocco a bruciare Zenga. Poi arriva l’appuntamento col destino: non vedo arrivare Mandorlini. E questo mi ha fregato. E’ venuto a trovarmi il giorno dopo, da allora mai più visto. E’ stato un intervento duro, ma il licenziamento del Napoli mi ha fatto più male"
«Licenziato in tronco. Non ero in grado di allenarmi dopo l’infortunio e il club aveva facoltaÌ di stracciare il contratto. Glielo consentivano le regole: dopo 6 mesi e un giorno se non eri guarito ti ritrovavi a spasso. Assurdo, la gamba me l’avevano spezzata mentre indossavo la maglia del Napoli, contro l’Inter a San Siro. Eppure mi hanno trattato da reietto. Neanche una telefonata. Solo allora ho aperto gli occhi».