L'ex arbitro Chiesa: "Vi dico perché era rigore su Dumfries. Quando Conte parla di retropensieri..."

Le Interviste  
L'ex arbitro Chiesa: Vi dico perché era rigore su Dumfries. Quando Conte parla di retropensieri...

Il commento dell'ex arbitro su Napoli-Inter

Ultimissime Calcio Napoli - A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimo Chiesa, ex arbitro di Serie A. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Lei è tra coloro che ritengono che il posticipo del lunedì sia sempre una gara particolare per l'arbitro, magari perché arriva dopo le polemiche arbitrali del weekend?

"In generale direi di no, ma sono contrario a questi spezzatini che vanno dal venerdì al lunedì. Non tanto per un discorso nostalgico sul calcio di una volta, ma perché in certe fasi della stagione alcune partite dovrebbero essere giocate in contemporanea. Purtroppo i diritti televisivi impongono scelte come lo spalmare il campionato su più giorni."

Come ha accolto la notizia che, già dalla scorsa stagione, un esponente degli arbitri vada in TV per spiegare gli episodi più controversi della giornata calcistica?

"Sicuramente è positivo. Per anni, il mondo arbitrale è rimasto chiuso in una sorta di torre di cristallo, senza fornire spiegazioni chiare. Personalmente, pur avendo fatto parte del sistema, non ho mai condiviso questa impostazione così rigida. Gli errori fanno parte del calcio, come sbagliano i calciatori, così sbagliano gli arbitri. Non vedo perché non si debba dare una spiegazione tecnica di un episodio, anche nel caso di un errore.

In generale, la situazione è migliorata molto grazie al supporto tecnologico, anche se il sogno di tutti gli addetti ai lavori, cioè un'uniformità di giudizio, è ancora lontano. E questo perché l'arbitraggio è comunque affidato a persone, dunque inevitabilmente soggetto a interpretazione. Gli arbitri sono esseri umani e, secondo me, negli ultimi anni si è finito per complicare troppo certi protocolli e criteri di interpretazione, anziché agevolare il gioco ed evitare ulteriori polemiche.

Prendiamo il caso di sabato: un tocco di mano di Dumfries in area molto simile a quello di Lobotka contro l'Udinese. Uno è stato punito con il rigore, l'altro no."

Possiamo dire che proprio queste situazioni di disuniformità alimentano i retropensieri di cui parlava qualche tempo fa mister Conte?

"Sì, nel senso che quando si vedono episodi simili giudicati in modo diverso, è normale che sorgano dubbi. Io non amo la cultura del sospetto, ma ho smesso di credere alla teoria secondo cui alla fine della stagione gli episodi si compensano. Oggi un errore lo subisci e speri che incida il meno possibile."

Parlando del VAR, lei come giudica il suo utilizzo?

"Continuo ad avere delle riserve. Non dimentichiamoci che il VAR è stato introdotto per correggere errori clamorosi e oggettivi, non per entrare in ogni minimo dettaglio. Oggi si rischia di stravolgere il gioco, assegnando falli e cartellini rossi per qualsiasi contatto, dimenticando che il calcio è uno sport di contatto."

Quindi, secondo lei, il problema principale del VAR oggi è l’interpretazione degli episodi?

"Esattamente. Quando si rivede un'azione al replay, ogni contatto sembra fallo. Prendiamo il caso specifico di Dumfries: non sono d'accordo con l'interpretazione data. Si è detto che il braccio fosse dentro la figura del corpo, ma a quel punto servirebbe una definizione precisa: fino ad oggi si è parlato di 'braccio attaccato', ma quello lo era?

In quel caso specifico, il braccio non era troppo lontano, ma il pallone lo ha colpito in modo evidente e l'effetto è stato diverso rispetto a un braccio perfettamente aderente al corpo. A mio avviso, sarebbe stato da valutare diversamente, assegnando il rigore. Stiamo complicando il gioco con definizioni astratte su congruità, dinamicità e intensità."

Quindi lei sostiene che, se c’è un tocco di mano in area, dovrebbe essere rigore senza troppe interpretazioni?

"Sì, perché altrimenti si lascia spazio a valutazioni troppo soggettive. Se il pallone impatta il braccio, cambia la traiettoria e il vantaggio è evidente, allora il rigore va dato."

Per migliorare il VAR, secondo lei, sarebbe giusto introdurre il cosiddetto 'challenge', ovvero la possibilità per gli allenatori di chiedere la revisione di un episodio?

"Potrebbe essere una soluzione, ma con limiti ben precisi. Come dicevo prima, il VAR dovrebbe intervenire solo sugli errori macroscopici. Se si arriva a rivedere ogni minimo contatto, allora il gioco si snatura.

Per quanto riguarda il fuorigioco, ad esempio, oggi si arriva ad annullare gol per pochi centimetri. È qualcosa che l’occhio umano non potrebbe mai cogliere. Si sta meccanizzando troppo il giudizio arbitrale e, a mio avviso, è una mortificazione del calcio, ma se sta bene a tutti perché, appunto, dà un giudizio uniforme, allora va bene così."

Lei ha arbitrato in Serie A ai tempi di Maradona. Se all’epoca ci fosse stato il VAR, le partite sarebbero finite tutte 11 contro 11?

"All'epoca si giocava un calcio molto più fisico, con molti più contatti e contrasti duri. Maradona stesso ne subiva parecchi. Era un calcio romantico, certo, e lui era avanti trent’anni rispetto ai suoi colleghi.

Molto spesso era lui stesso a dirmi di non aver subito fallo nonostante un brutto contatto, perché sosteneva che l’avversario avesse cercato il pallone ed il tocco non fosse stato voluto. Altri, invece, come Van Basten, mi chiedevano di essere tutelati.

Oggi anche gli infortuni sono aumentati, basta vedere quanti legamenti saltano rispetto al passato. Se ci fosse stato il VAR all’epoca di Maradona, avrebbe avuto più protezione e tanti cartellini per i suoi avversari."

CalcioNapoli24.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici su Google News
Ultimissime Notizie
I più letti
Classifica
  • #

    Squadra

    PT
    G
    V
    N
    P
  • logo InterInterCL

    58

    27
    17
    7
    3
  • logo NapoliNapoliCL

    57

    27
    17
    6
    4
  • logo AtalantaAtalantaCL

    55

    27
    16
    7
    4
  • logo LazioLazioCL

    50

    27
    15
    5
    7
  • logo JuventusJuventusEL

    49

    26
    12
    13
    1
  • logo BolognaBolognaECL

    47

    27
    12
    11
    4
  • logo FiorentinaFiorentina

    45

    27
    13
    6
    8
  • logo RomaRoma

    43

    27
    12
    7
    8
  • logo MilanMilan

    41

    27
    11
    8
    8
  • 10º

    logo UdineseUdinese

    39

    27
    11
    6
    10
  • 11º

    logo TorinoTorino

    34

    27
    8
    10
    9
  • 12º

    logo GenoaGenoa

    31

    27
    7
    10
    10
  • 13º

    logo ComoComo

    28

    27
    7
    7
    13
  • 14º

    logo VeronaVerona

    26

    26
    8
    2
    16
  • 15º

    logo CagliariCagliari

    25

    27
    6
    7
    14
  • 16º

    logo LecceLecce

    25

    27
    6
    7
    14
  • 17º

    logo ParmaParma

    23

    27
    5
    8
    14
  • 18º

    logo EmpoliEmpoliR

    22

    27
    4
    10
    13
  • 19º

    logo VeneziaVeneziaR

    18

    27
    3
    9
    15
  • 20º

    logo MonzaMonzaR

    14

    27
    2
    8
    17
Back To Top