L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport riporta in anteprima alcune dichiarazioni di Gonzalo Higuain, rilasciate nel corso di un'intervista al magazine di Panorama in edicola domani: "In famiglia siamo molto uniti. O almeno ci proviamo, ma il fatto che siamo un po’ dispersi per il mondo non lo rende facile. Mia madre, poi, credo abbia sofferto molto per questa divisione: siamo spariti da un momento all’altro, io a 18 anni sono andato a giocare a Madrid, mio fratello in Turchia. Io e mia madre Nancy abbiamo un legame speciale: a dieci mesi mi salvò dalla meningite portandomi in ospedale, andando dal dottore convincendolo a curarmi senza perdere neanche un minuto. Grazie al suo coraggio tutto è andato bene. Vincere è importante, ma stare bene lo è di più".
La scelta fatta in estate: "Ancora oggi, a 29 anni, non penso mai a quello che sono, quello che ho fatto, e questo alla lunga è ciò che ti fa andare avanti. Ho capito che è fondamentale non pensare mai di essere arrivato. O, peggio, di essere il migliore. I giornalisti sportivi parlano sempre di soldi, questo non lo capisco. Gli ingaggi sono alti, certo, ma credo però che nessun calciatore pensi solo ai soldi; quando si cambia squadra lo si fa per stare bene con se stessi, per essere felici. Io ho preso i miei rischi e non sono pentito delle scelte che ho fatto".
La città di Torino: "Non la conoscevo: mi raccontavano che era una bella e tranquilla, e ora posso affermare che è vero. Sono felice della scelta che ho fatto perché così ho raggiunto una certa serenità dentro e fuori dal calcio, che era quello che cercavo. A livello lavorativo e a livello personale senti di aver fatto una scelta perfetta".
Nel corso di un'intervista rilasciata al sito della Uefa invece, il Pipita si è espresso così sul big match di Champions League: "Alla Juve ho conosciuto persone con una mentalità vincente. Il Barcellona ha avuto una serata no a Parigi, ma non credo che ne avrà un’altra. Non possiamo permetterci di togliere il piede dall’acceleratore, neanche per una frazione di secondo. Questo è l’anno buono per la Champions? Spero di sì, è per questo che sono venuto".