Ultimissime Calcio Napoli - A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto
Carlo Jacomuzzi, presidente dell’Aioc ed ex capo degli osservatori della Roma, nonché ex direttore sportivo del Napoli. Di seguito, un estratto dell'intervista.
A Roma, nonostante l’arrivo di Ranieri, sono arrivate due sconfitte consecutive. Dobbiamo ancora attendere o anche questa non è stata la svolta giusta?
"Ho paura che non ci sia molto da attendere perché la qualità della squadra è quella che è. Ci sono giocatori stranieri che non sono all'altezza della Roma, questa è la realtà. Ho visto 20 minuti della partita e poi mi sono annoiato: l’Atalanta occupava ogni spazio del campo, e la Roma non sapeva dove stare. Non è colpa di Ranieri o dei giocatori, ma di chi li ha scelti. La Roma è sempre stata una fucina di giovani talenti, ma oggi questo non avviene più. Io forse sono un romantico, ma ricordo i tempi di Bruno Conti, quando ogni anno venivano fuori due o tre ragazzi straordinari. Oggi, invece, vedo giocatori che non sono all’altezza. Questo è il problema".
Quindi il problema non riguarda gli allenatori che si sono succeduti in questa stagione, ma piuttosto la qualità degli uomini in rosa?
"Esatto, c'è una povertà di qualità. Se la Roma è così lontana dalle prime, pur avendo acquistato tanti giocatori, il motivo è questo. Guardi, in campo ci sono solo due italiani, se non sbaglio. L’Atalanta, al contrario, ha giocato con entusiasmo e ha meritato il 2-0. Non è facile andare a Roma e vincere davanti a 70.000 spettatori, ma la Roma non ha dato alcun segnale di reazione".
L’Atalanta di Gasperini ha guadagnato quattro punti sul Napoli negli ultimi cinque match ed è ora a una sola lunghezza dai partenopei. Pensa che questo possa
essere l’anno dei bergamaschi?
"Potrebbe essere, ma battere il Napoli non sarà semplice. L'Atalanta dà fastidio fino alla fine, ma anche loro hanno pochi italiani in rosa. Gasperini è stato bravo a costruire una squadra che si adatta al suo modo di intendere il calcio. Guardi Koopmeiners: a Bergamo è insostituibile, ma alla Juventus farebbe fatica perché il sistema è diverso. Questo dimostra quanto sia importante scegliere i giocatori giusti per il proprio contesto tattico".
Quindi lei pensa che il successo dipenda soprattutto dal progetto tattico?
“Esattamente. Se prendi un fuoriclasse come Messi, può giocare ovunque. Ma se hai giocatori normali, devono inserirsi in un sistema preciso. Gasperini non vuole fuoriclasse fuori contesto, ma giocatori che si adattino al suo schema di gioco".
Cosa si aspetta da Lazio-Napoli di Coppa Italia?
"Sarà una bella partita, con due organici di livello. Non c'è la pressione del campionato, quindi potrebbe essere un match più tattico e spettacolare. Mi aspetto un po’ di turnover, perché oggi la rosa è composta da 22-23 giocatori di livello simile. La Coppa Italia è una buona occasione per far giocare chi ha avuto meno spazio".
Abbiamo visto Buongiorno non al meglio nella gara contro il Torino. Quanto può avere influito l’emozione di giocare contro la squadra che l’ha lanciato?
"Giocare a Torino è sempre particolare, soprattutto per chi è cresciuto lì. L’ambiente del Filadelfia lascia ricordi indelebili. È normale che una partita possa andare storta, ma Buongiorno è un giocatore di qualità e sono certo che tornerà presto ai suoi standard".